Camilleri in salsa piccante
Peggio,ci sono trasmissioni che partono proprio dalle immagini dell'infanzia di un personaggio (adesso famoso, da bambino sconosciuto), per poi intervistarlo. E così frugare nel passato. Erano ragazzini che in un modo o nell'altro sono finiti sul piccolo schermo, e che ora sono registi, comici, sceneggiatori, scrittori di grido. In poche parole vip. I trascorsi non sempre sono piacevoli: una volta i genitori lontani da casa, un'altra i compiti scolastici troppo difficili. O pagelle indesiderate. Fatto sta che «nelle grinfie» di Raitre ci è finito anche Andrea Camilleri. È ciò che è successo nell'ultima puntata del programma «Che sarà sarà» (poco prima dell'ora di pranzo su Raitre, appunto, firmato a Arriva e Peirce), una sorta di «Da Da Da» - tra storia, letteratura e televisione - ma in versione più approfondita. Camilleri, ora inventore di Montalbano, prima figlio della piccola borghesia ma cresciuto insieme a bambini di classe «inferiore» (avevano padri pescatori e carrettieri) ai quali si dovette adattare. La parte più divertente arriva verso i 18 anni. Quando alla cittadina arrivarono cameriere del Nord, perlopiù triestine. «Con il mio amico Ciccio - ha raccontato - ci rendemmo conto che la cassiera indossava semplicemente un camice, così studiammo un modo per nasconderci nel retrobottega: lei mi vide ed ebbe tanta compassione per me che il giorno dopo mi diede un appuntamento - ha continuato - ci uscii. E fu la fine della mia infanzia». Fa sorridere il Camilleri con un sogno in tasca, quello di partire per l'Africa: esternò questo desiderio in una lettera a Mussolini. Che gli rispose, individuandolo tramite il timbro postale. Con un «Ho gradito la sua domanda ma è troppo giovane, non mancherà occasione». E firmato con la famigerata «M». Un po' meno divertente, se non altro per il protagonista, la vicissitudine scolastica. Avendo in pagella una sfilza di 2-3, pensò bene di dare una passata di scolorina sui numeri (chi non ha avuto mai una tentazione del genere?), trasformandoli in più umani 4-5. Dimenticando, però, che il padre (squadrista), era amico del preside (squadrista anch'egli). Il futuro scrittore ricevette così l'unico schiaffo della sua vita. Il programma? Intrigante, soprattutto per chi non può fare a meno di infilarsi nelle vicende altrui.