Vasco: io, depresso vivo grazie ai farmaci
"Assumo da tempo un cocktail di antidepressivi, psicofarmaci, ansiolitici, vitamine e altro, studiato da una equipe di medici, che mi mantiene in questo 'equilibrio' accettabile". E' un Vasco irriconoscibile quello che scrive ai fan tramite il suo profilo Facebook, nemmeno la traccia della spavalderia a cui ci ha abituato il rocker di Zocca. Tanto da sceglier ecome incipit alla lettera aperta un dimesso "approfitto della vostra pazienza". Gatti, Boncompagni, Monetti, D'Alessandro, Guelfi. La lista dei medici che segue il Vasco nazionale è lunga. Ma lui ci tiene a citarli tutti perché, ed è il passaggio più impressionante della missiva, "se sono vivo lo devo a loro e a tutta questa valanga di chimica che assumo. Non avrei superato tutte le consapevolezze, le sofferenze e la profonda depressione nella quale ero sprofondato nel 2001. Ho passato - si legge ancora nella lettera - un lungo periodo di tempo in cui ogni cosa mi sembrava lì per ricordarmi come la vedevo diversa, prima. Come mi risultava fastidiosa adesso mentre la trovavo normale e soddisfacente. E quella continua sensazione di groppo in gola, di sconsolata tristezza". FINITA LA MIA ATTIVITA' DI ROCKSTAR "Dichiaro felicemente conclusa la mia straordinaria attività di rockstar". Lo scrive sulla sua pagina Facebook Vasco Rossi, in un messaggio ai suoi fan nel quale torna sulle sue discusse "dimissioni". "Questo non significa che smetterò di scrivere canzoni e di cantarle. E neppure smetterò di fare concerti - prosegue -. Voglio trovare nuove maniere, nuovi modi, cambiare le vecchie regole, anche nel modo e nei tempi di uscita delle mie canzoni (a questo proposito già vi anticipo che presto pubblicherò "I Soliti"), voglio farvele sentire quando sento che è il momento, senza le solite anticipazioni, tempi tecnici, convenienze... Insomma non mi sono ritirato, dimesso, o vado in pensione. Voglio cambiare la "forma". Non la "sostanza". Inoltre voglio dedicarmi di più a trasmettere agli altri le mie conoscenze. Voglio insegnare ad ascoltare le canzoni. Voglio diffondere il concetto che la "Canzone d'Autore" fa parte della Cultura che conta e insieme al cinema, la musica pop e la letteratura, è una delle più importanti forme d'Arte contemporanee».