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Sky mette i brividi

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Nelsenso stretto del termine. Vicky Nelson (Christina Cox) è la detective che indaga sulla morte di una giovane donna, madre di una bambina di otto anni. La polizia giunta sul posto si trova davanti a una scena raccapricciante: Celeste è stata letteralmente sbranata. Gli indizi portano all'ex marito: Steven. Questo non ne vuole sapere niente: né della donna, né della bambina. Ma Vicky e i suoi non si abbattono e cercano di parlare con la piccola, vogliono conoscere le motivazioni che hanno spinto Steven ad andarsene. Sara, 8 anni, è «rinchiusa» in un collegio per bambini super dotati, molto intelligenti. Se ne va in giro notte e giorno con un pupazzo che prende il nome di Botton d'oro. Vicky è aiutata nelle indagini da un vampiro in carne e ossa, per di più donnaiolo, Henry Fitzroy (l'attore Kyle Schmid). L'atmosfera è grottesca e il direttore del college un tipo sinistro: ha traviato la bambina, che ha poteri soprannaturali. È il motivo della fuga del padre, che sul petto ha tre graffi di artigli, una furia scatenata dall'odio di Sara. L'horror al canale 134 di Sky (canale intitolato «Fantasy») è di casa, tanto è vero che, dal 6 settembre, da «Fantasy» diventerà semplicemente «Horror»: è il primo canale interamente dedicato a questo genere. Sarà pane per i denti per uno come Dario Argento che ci ha fatto prendere confidenza con la paura. Certo, fanno sapere da Sky, sarà difficile piazzare film del terrore alle 10 del mattino. Ma la sera il brivido è assicurato: tanto è vero che manterranno questa serie di cui sopra, dal titolo «Blood ties» alla sua prima stagione e in onda il mattino, oggi alle 11.35. Poco raccomandato agli stomaci deboli e ai bambini impressionabili, il brivido ha il suo seguito. E se «Blood ties» può essere considerata una serie «soft», divertente è anche la serie «Ultime dal cielo»: il protagonista legge ogni mattina il quotidiano del giorno dopo. Così conosce in anticipo sventure e cattive notizie che, ovvio, cerca di evitare. Sarebbe comodo se un «horror» del genere capitasse a qualcuno di noi.

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