Il kolossal chiamato Ben Hur
diCARLO ANTINI Prima di far correre le bighe al Circo Massimo dovranno passare sul mio cadavere. Erano questi i toni con cui, fino a qualche tempo fa, si parlava del musical «Ben Hur Live». L'ipotesi di mettere in scena il kolossal nell'area archeologica al centro di Roma aveva scatenato la crociata dei soprintendenti contro gli show troppo invasivi. A distanza di qualche anno da quei giorni, lo spettacolo sta finalmente per sbarcare a Roma senza, però, aver sconfitto quelle irriducibili resistenze. Il musical andrà in scena alla Nuova Fiera di Roma e, al Circo Massimo, ci sarà spazio solo per una breve comparsata pubblicitaria. Ponte Galeria ospiterà così la celeberrima corsa delle quadrighe, entrata di diritto nella storia del cinema. L'interpretazione di Charlton Heston valse alla pellicola di Wyler del '59 ben undici Oscar, un record eguagliato soltanto dal «Titanic» di DiCaprio. Una storia avvincente e commovente, partorita nel 1880 dalla penna di Lewis Wallace che, oltre a essere uno scrittore, era anche un politico e generale statunitense. Non c'è dubbio che nella sua ispirazione, la vicenda del principe ebreo tradito dall'amico d'infanzia ripercorre e ripropone in altre epoche il mito del west e della coraggiosa conquista della frontiera. Decine di autori, registi e musicisti hanno preso spunto da quella trama per arricchirla, reinventarla, immaginarla e aggiornarla con la sensibilità della propria epoca. Gli ultimi in ordine di tempo sono Philip McKinley, Mark Fisher, Liam Steel e Ann Hould-Ward, rispettivamente regista, designer, coreografo e costumista del musical «Ben Hur Live» che ha già fatto sfracelli in mezza Europa. La prima corsa delle bighe ad alta velocità dopo 2000 anni, la ricostruzione minuziosa in un'arena di una battaglia navale con galere enormi su un mare di nebbia e grandi effetti di luce fanno di questa nuova versione un vero kolossal. Il produttore Franz Abraham non ha badato a spese e, per la colonna sonora, ha coinvolto nientemeno che Stewart Copeland, indimenticato batterista dei Police. Amore, amicizia, vendetta e redenzione si concentrano nelle mani di un manipolo di professionisti, in grado di far rivivere dal vivo le emozioni a cui siamo abituati ad assistere sul grande schermo. Tra rappresentazioni teatrali e remake cinematografici, il nuovo Ben Hur non farà rimpiangere le versioni che lo hanno preceduto. L'intramontabile fortuna di Ben Hur è legata anche alla sua capacità di giocare con il suo stesso personaggio. L'atmosfera mistica dell'incontro con Gesù sul Golgota dona all'intera vicenda un'aura spirituale che riscatta gli anni di schiavitù sulle navi romane. L'amore per Esther e lo spirito di vendetta fanno il resto, costruendo l'identificazione perfetta tra l'uomo e il mito nella storia.