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Tante mostre e avvenimenti ma tutto lontano dal Belpaese

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Dallamorte di Leonardo è passato (più o meno) mezzo millennio, ma pare che la musica non sia cambiata: il più grande genio italiano sembra essere più considerato (e meglio trattato) lontano dalla terra che lo vide nascere. E chi lo vuole studiare e ne vuole ammirare le opere se ne deve andare verso il Nord Europa, proprio come fece lui, il da Vinci stesso. Si preparano due grandi esposizioni dedicate a Leonardo: una a Londra e l'altra a Parigi. E l'Italia sta a guardare. Non ci sono superlativi per definire l'accordo tra il Louvre di Parigi e la National Gallery di Londra: straordinario, eccezionale, unico e questo perché permetterà ai famosi musei di allestire due mostre appunto straordinarie, eccezionali, uniche su Leonardo da Vinci. Il Louvre invierà a Londra la «Vergine delle rocce» che sarà il fiore all'occhiello dell'esposizione «Leonardo da Vinci, pittore alla corte di Milano», dal 9 novembre al 5 febbraio 2012. Ma a noi italiani i cugini francesi, solo pochi mesi fa, hanno negato il prestito della Gioconda per un'esposizione fiorentina nel 2013. Motivazione: il quadro è troppo fragile. La Vergine delle rocce parigina invece partirà per Londra e per la prima volta sarà esposta a fianco della sua versione «alternativa», realizzata sempre da Leonardo alcuni anni dopo e conservata alla National Gallery. In cambio (perché nulla si fa per nulla) la National Gallery presterà al Louvre altre due opere: «La Vergine con Bambino, sant'Anna e Giovanni Battista» e il primo cartone preparatorio per il dipinto «Sant'Anna, la vergine e il Bambino con l'agnellino» che saranno i pezzi forti dell'esposizione su Leonardo da Vinci della prossima primavera, dal 29 marzo al 25 giugno. La storia delle due «Vergini delle rocce» è, come tutto quello che ruota attorno a Leonardo, appassionante e misteriosa. La pala d'altare fu commissionata nel 1483 all'allora trentenne Leonardo dalla Confraternita milanese dell'Immacolata Concezione che voleva sistemarla nella chiesa di San Francesco Grande, che oggi non esiste più. Per Leonardo era la prima commissione milanese, nonostante questo, per il dipinto, fece di testa sua. Il risultato mise in agitazione la Confraternita. Sul perché si dibatte da secoli. Il dipinto rappresenta la Madonna, un angelo, Gesù bambino e Giovanni Battista bambino in uno scenario fantastico e roccioso. Qualcuno sostiene che l'opera fu accusata di eresia: la Madonna appare esile, quasi una figura secondaria e poi c'è quell'angelo bellissimo che indica enigmaticamente non Gesù, ma Giovanni. Leonardo venderà ad altri la prima opera e ne dipingerà una seconda, più rassicurante. Ora per la prima volta i due dipinti saranno esposti insieme. I cugini d'Oltralpe un po' si sono sentiti in difetto: in occasione dell'annuncio delle esposizioni dal Louvre hanno spiegato che è raro che il museo presti i suoi Leonardo e «per la Gioconda non se ne parla, non si sposterà mai più dal museo: è troppo fragile». Peccato, ma comunque gli italiani sono signori e non se la prendono. Un mesetto fa un responsabile del Louvre si è presentato al Museo Civico di Chiusa che espone un bello ed enigmatico (pure questo) dipinto leonardesco: «Gesù bambino con l'agnello». Al Louvre lo vorrebbero per la mostra del 2012. Noi, naturalmente, glielo daremo.

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