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Com'è rosa Venezia

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diANTONIO ANGELI C'è da domandarsi, tra crisi del cinema e nuovi media, che cosa è una star del cinema oggi. Qualunque sia la risposta le sessantottesima edizione della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, in programma dal 31 agosto al 10 settembre, si è accaparrata tutte le star del momento, nazionali ed estere, soprattutto donne. E visto che la polemica ricorrente, con i festival di casa nostra, nasce sempre dalla conta dei film italiani, i salomonici Paolo Baratta e Marco Müller (rispettivamente presidente della Biennale e direttore della Mostra) hanno fatto il pieno anche di quelli: ben 15 in totale. Messi da parte i dolori di pancia per il nuovo Palazzo del Cinema (che non c'è e non si sa quando si farà) e qualche risatina perplessa visto che le due star più attese arrivano non dal cinema, ma dal mondo della musica (Madonna e Vasco Rossi), resta una proposta imponente e (almeno nei nomi) di gran qualità. I segreti della kermesse lagunare sono stati svelati ieri appunto da Baratta e Müller. Ci saranno una piccola folla di star hollywoodiane, con ben cinque film Usa in concorso e con uno fuori concorso (il kolossal «Contagion» di Steven Soderbergh) che da solo schiera: Matt Damon, Kate Winslet, Marion Cotillard, Jude Law, Gwynet Paltrow e Laurence Fishburne; per l'Italia tre film in corsa, uno in meno degli ultimi quattro anni, ma con un totale di 15 titoli nelle tre sezioni ufficiali. Gli italiani in gara sono: Emanuele Crialese con «Terraferma», Cristina Comencini con «Quando la notte» e Gian Alfonso Pacinotti, per gli amici Gipi, con l'opera prima «L'ultimo terrestre». In gara ci saranno inoltre «Le Idi di marzo» di George Clooney, film d'apertura acidamente polemico con la politica Usa, David Cronenberg che porterà «A dangerous method», tutto sulla psicoanalisi interpretato da Keira Knightley, Viggo Mortensen e Vincent Cassel; poi Abel Ferrara con «4:44 Last Day On Earth», sulla fine del mondo; «Un été brûlant», di Philippe Garrel, con Monica Bellucci e «Shame» di Steve McQueen. E ancora: «Carnage» di Roman Polanski (che però non sarà al Lido per motivi giudiziari); «Faust» di Aleksander Sokurov; «Dark Horse» di Todd Solondz e il giapponese «Himizu» di Sion Sono, un film tratto dai manga. Una curiosità: tre fumettisti in concorso: oltre a quest'ultimo e Gipi, Marjane Satrapi con «Poulet aux prunes». Una scarica di divi anche fuori concorso: attesissimo il secondo film di Madonna, «W.E.» e poi «Wilde Salome» di Al Pacino che riceverà anche il premio alla carriera e l'apocalittico «Contagion» interpretato, tra gli altri, dalla Winslet (ex naufraga del Titanic) presentissima alla Mostra con altri due titoli: quello di Polanski e con la serie tv «Milder Pierce». Per l'Italia fuori concorso ci saranno Ermanno Olmi con «Il villaggio di cartone»; Francesco Maselli, Carlo Lizzani, Ugo Gregoretti e Nino Russo con «Scossa»; Pietro Marcello con il documentario su Bellocchio (al quale andrà con gli immancabili fasti il Leone d'oro alla carriera. Una serata speciale sarà organizzata da Cinecittà Studios e Cinecittà Luce) e ancora: «La meditazione di Hayez» di Mario Martone e l'italo-svizzero «Giochi d'estate» di Rolando Colla. Oltre alla popstar Madonna, tra gli eventi della 68esima Mostra di Venezia, c'è il documentario su Vasco Rossi «Questa storia qua». In più ci saranno le retrospettive con i capolavori di Roberto Rossellini e Nicholas Ray. Per la prima volta, ha spiegato Müller con orgoglio, tutti i film delle sezioni ufficiali scelti da 34 Paesi sono prime mondiali. In concorso 22 titoli, compreso un film a sorpresa, 19 fuori concorso. «È un programma che rispecchia più che nelle edizioni passate l'anima della Mostra - ha detto il direttore - è tornata la qualità e non dobbiamo farci spaventare dalla concorrenza, Venezia è ancora una vetrina per il grande cinema».

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