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L'addio di Current corre sul video

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SuCurrent, al canale 130 di Sky, va in onda il programma «Vittime della moda», uno speciale Vanguard con il conduttore Davide Scalenghe. C'è la storia (finita male) di Tom, modello, raccontata dal collega Roger. «Non era un tipo aggressivo ma sicuramente stressato. Le agenzie non ti dicono "non mangiare", lo fanno indirettamente dicendo ciò che cercano e vogliono gli stilisti». E non solo storie di chi sta sulle passerelle e supera il limite ma anche giovani comuni, che si riuniscono su Facebook sotto l'insegna di «Ragazze pro-Ana», che sta per «pro anoressia». Prendono spunto da attici e modelle molto magre e, inspiegabilmente, sono a favore dell'anoressia. Spiega Sabrina: «Un'anoressica non deve essere per forza magra. È un qualcosa che riguarda anche il solo pensiero. Per quanto mi riguarda, un giorno ho deciso di non mangiare e ho cominciato a notare miglioramenti: le modelle sono soltanto un'immagine alla quale aspiriamo». E dalle passerelle al businnes della chirurgia estetica il passo è breve: il giro d'affari è di 140 milioni di euro. Si va avanti con il racconto di Ramon che conta sulle seguenti misure: «103-63-93 cm»: una novità abituati, come siamo, ai femminili 90-60-90 cm. Ore 11.30. Programmi di questo genere, approfondimenti di attualità, da domenica in poi non andranno più in onda, a meno che non li adotti qualche altra televisione illuminata. Perché Current, canale di Al Gore, non sarà più su Sky a partire da domenica. È triste è quando l'informazione lascia il proprio pubblico (più o meno folto che sia). Così con un commiato alla Montanelli autori, conduttori e tecnici si rivolgono al pubblico, con una scritta su uno sfondo nero: «Grazie: ai nostri spettatori, a chi ci ha seguito in tv, a chi ha partecipato e condiviso in rete, a chi ha scritto e parlato di noi, a chi ha voluto premiarci per il nostro lavoro, a chi ha deciso di collaborare con noi, a chi ci ha guardato e poi criticato. Grazie a tutti quelli che Montanelli chiamerebbe i nostri "lettori". Perché sono stati i nostri veri padroni».

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