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Addio a Linda, la diva

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diANGELA DI PIETRO La vecchia Hollywood, quella fastosa e gaia degli anni cinquanta, perde una sua protagonista, o forse solo una comprimaria, ma di lusso. È morta a Palm Spings, per un tumore al colon, l'attrice messicana Linda Christian, già moglie del divo Tyrone Power e mamma di Romina, che l'ha assistita negli ultimi tre anni. Fra le donne più belle del mondo, più starlette che autentica star, aveva 87 anni. Doveva la sua fama non tanto ai film interpretati fra gli anni trenta ed i cinquanta, quanto al suo matrimonio romano con il divo Tyrone Power e più tardi alla figlia Romina, attrice e cantante che aveva preferito a Hollywood la quiete rassicurante di Cellino San Marco, il paesino pugliese in cui avrebbe vissuto l'ultra ventennale sodalizio con Al Bano. Golosa di vita, titolare di occhi da scaltra e adorabile cerbiatta, Linda Christian aveva amato - più che il cinema - il jet set internazionale, nel quale si era mossa con scioltezza, portatrice sana di una bellezza che non l'aveva gratificata forse professionalmente ma che le aveva aperto comunque le porte della fama. Si chiamava Blanca Welter, era una messicana nata ad Acapulco. Ma l'impronta genetica era tutta europea: il papà ingegnere era olandese, la madre aveva ascendenze tedesche. A scoprirla fu Errol Flynn, l'attore di Hollywood che le la spinse a lasciare gli studi e a diventare una star. Per lei scelse il cognome «Christian» perché Christian era il nome del suo personaggio interpretato nel film «Sulla scia del Bounty»: eppure Flynn non sarebbe stato generoso con l'amica nella propria autobiografia, bollandola come una arrampicatrice sociale. A Hollywood fu la prima Bond Girl, avendo preso parte alla versione televisiva di «Casino Royale»: la rivista Life la descrisse come una «anatomic bomb». Forse non era attrice da Oscar, ma il suo premio lo ebbe nel 1947, quando fece perdere la testa a Tyrone Power, che per lei lasciò una disperata Lana Turner. Eccentrica, affascinata dal paranormale, la modella preferita da Diego Rivera volle sposarsi a Roma, nella basilica di Santa Fracesca Romana e volle anche che fossero le sorelle Fontana (alle quali aprì le porte dell'America) a disegnarle l'abito, aderente e prezioso, che avrebbe contribuito a fare delle sue nozze l'evento mediatico del 1949. L'unione si frantumò nel 1956, dopo che Linda Christian aveva partorito Romina e Taryn. Si sarebbe sposata più tardi con Edmund Purdom, un altro attore famoso, fino a trasferirsi proprio a Roma, a palazzo Brasini, dove la figlia Romina cominciò la sua carriera cinematografica. Con la figlia maggiore ebbe i contrasti più accesi: non andò mai d'accordo con Al Bano, che forse riteneva poco glamour rispetto ai suoi canoni sociali. Eccentrica, affascinata dal paranormale, buona pittrice, nella sua autobiografia confessò: «Una veggente mi disse tutto quello che sarebbe successo nella mia vita. E tutto si è avverato». Irrequieta, forse non ha mai conosciuto la felicità. Ma non era una donna che amasse piangersi addosso.

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