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Al circo la magia sono gli atleti

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Ein effetti stiamo parlando di circo. Il fatto è che i bambini se la ridono a vedere gli elefanti su due zampe che fanno l'hula hop con la proboscide, per quanto buffa possa sembrare questa scena. Eppure gli ascolti hanno tenuto, riscuotendo l'8,05% di share: lo show «Circo massimo» andato in onda su Raitre con la conduzione di Andrea Lehotska ha il suo pubblico. L'aspetto squallido dell'intera faccenda rimane l'uso degli animali, e non perché siano sfruttati. Sicuramente l'entourage del circo bada bene a non maltrattarli. Tutto ciò è triste come lo è vedere un cane che si drizza su due zampe. Figuriamoci un quadrupede che si esibisce nello stesso numero. Rimane una sola parte divertente, quindi. E sono le acrobazie che avvengono sotto le luci di potenti riflettori. E sotto gli occhi divertiti dei presenti. Ricordano da vicino la ginnastica e anzi, molte volte i protagonisti sono proprio ex atleti che, altrimenti, non avrebbero trovato lavoro nel campo sportivo. Come la troupe Simonetto, che sul palco si è data da fare. Notevoli anche le giravolte di Rosy, intenta a camminare su una ruota. Che gira su se stessa dando vita a un complicato meccanismo: provate, in tutto questo, a saltare con la corda. Rosy lo sa fare. Non sono mancate prodezze da ballerini come quelle del gruppo di breakdance, fenomeno anni '80 tornato in auge. E l'esibizione di «Franco, l'uomo dalle tre mani», due visibili (di cui una finta) e l'altra coperta da un guanto bianco, se da una parte fa ghignare gli adulti dall'altra fa sghignazzare i più piccoli. Lui fa parte di quel genere di clown che va per la maggiore anche senza indossare parrucca e naso finto. L'evergreen del circo (e come poteva mancare) è il funambolo, provvisto di monoruota: divertente e scanzonato, ha provato due-tre volte a sorridere davanti alle telecamere. Poi si è arreso alla tensione: comprensibile, non è affatto facile camminare su una fune di un centimetro e mezzo. Il pubblico, a casa o in platea poco importa, probabilmente premia una tradizione centenaria.

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