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Niente tutine e parrucche Ci sono cellulari e satelliti

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mabisogna capire di che fantascienza si sta parlando perché il viaggio sulla Luna descritto da Verne nel 1865 più o meno cent'anni dopo è diventato storia. Insomma quello che ieri era un sogno e lasciava a bocca aperta oggi rischia di lasciare sì a bocca aperta. Ma per gli sbadigli. Un esempio? Ricordate Star Trek? Ecco l'astronave Enterprise sfoggiava delle futuribili porte automatiche con sensore. Fantascienza di ieri: oggi le porte automatiche le hanno anche le tabaccherie di periferia. Insomma la storia va avanti e lascia indietro la fantascienza e questo balza ancora di più agli occhi sfogliando un interessante libretto: «Teletrasporto. Dalla fantascienza alla realtà» di Leonardo Castellani e Giulia Fornaro, di Springer Verlag, collana «I blu. Pagine di scienza», 234 pagine, euro 24,95. Un libretto nel quale, ci spiegano gli autori parlando di quanti,particelle elementari ed altre meraviglie alla portata della mente umana, tutto quello che è raccontato in telefilm come Star Trek, porte scorrevoli a parte, non solo è possibile, ma ha un suo ampio e saldo fondamento tecnico, è praticabile, in tre parole: si può fare. E questo a cominciare dal teletrasporto, quella «macchina meravigliosa» in grado di spostare uomini e cose con rapidità e una gran cascata di lucine dorate. Gli sceneggiatori di Star Trek l'inventarono per evitare noiose scene di discesa e risalita dai pianeti con delle navette. La fisica moderna ci svela che le particelle di energia, dalle quali siamo tutti composti, possono essere smontate e viaggiare alla velocità della luce. E questo potrebbe essere solo l'inizio di una realtà che fa impallidire la fantascienza. E non sarebbe la prima volta perché, sempre a parte le porte scorrevoli, ci sono parecchie cose dei vecchi telefilm che ci fanno sorridere. Il telefonino del capitano Kirk, ad esempio. Negli anni Sessanta faceva invidia, oggi è ridicolo: non ha nemmeno il touchscreen. E appare anche superato Hal 9000, il computer di «2001: Odissea nello spazio». Di computer ce ne sono veramente tanti. Ma fanno quello che diciamo noi. E fanno ridere anche i film sul dopo-bomba. La Terza Guerra mondiale non c'è stata. The Day After, può rimanere nei libri di fantascienza.

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