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di SIMONA CAPORILLI Era inevitabile che dalla cronaca si passasse alla fiction.

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Ilcast della serie prodotta da Taodue per Mediaset si tinge di giallo: certo, si sa che il regista sarà Faenza, che Giorgio Colangeli farà Pietrino Vanacore e soprattutto che scenderà in campo anche Silvio Orlando, nei panni di un personaggio di fantasia-collante della storia. Lui avrà il compito di indagare sull'omicidio. Il suo ruolo, oltre a fungere da raccordo all'intera vicenda, consisterà nel rappresentare le svariate figure investigative: una sorta di ispettore tuttofare. Ma sul nome della protagonista non trapela nulla ed è tutto un arrovellarsi, tutto un toto-nomi: idem per il volto della sorella di Simonetta, Paola, che diede l'allarme la sera 7 agosto del 1990. Ed è proprio in questa data simbolica che si svolgerà il primo ciak, proprio sul luogo del delitto, via Poma. La scelta delle donne tocca a Faenza d'accordo col produttore Valsecchi, ovviamente. Solo la fiction sarà in grado di dare una risposta al «se» il prodotto debba essere dalla parte dell'opinione pubblica che, se non lo ha santificato, di certo non colpevolizza Busco. O dalla parte, quella di una fetta di tribunale e quindi inevitabilmente contro l'ex fidanzato della Cesaroni. A dare una mezza risposta ci ha pensato il produttore Valsecchi: «Ci sarà un finale a sorpresa», ha chiosato. Gli avvocati, di contro, venendo a conoscenza della notizia battuta dalle agenzie hanno commentato con un: «Non siamo stati contattati, lo abbiamo appreso dalle notizie di stampa - ha chiosato il legale di Busco, l'avvocato Paolo Loria - e diremo di no. Se è nelle nostre possibilità, ne bloccheremo la messa in onda». Non è la prima volta che appetibili fatti di cronaca finiscano in televisione, osannati o immersi in un coro di lamentele. È ancora nell'aria il successo del «Capo dei capi», serie televisiva che raccontava le vicende (anche giudiziarie) di Totò Riina in Rai. Sulla stessa linea d'onda ecco spuntare Raoul Bova, volto del carabiniere che arrestò il mafioso nel 1993 in «Ultimo 4. L'uomo del falco». O «Giovanni Falcone», interpretato nel film-tv da Massimo Dapporto e andato in replica in Rai solo qualche settimana fa. I casi di trasposizione televisiva sono numerosi, basti pensare a l'ormai stranoto «Romanzo criminale» sulla Banda della Magliana, prima al cinema e poi su Sky. Un progetto nato come una scommessa, rivelatosi poi una vera e propria miniera d'oro. Nel frattempo, già si pensa a mettere in cantiere l'omicidio di Meredith a Perugia.

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