Addio allo storico del Ventennio
Natoa Reggio Calabria nel '38, Cordova era stato fino al 2010 professore ordinario di «Storia Contemporanea» presso l'Università La Sapienza di Roma. Storico del fascismo e profondo conoscitore della realtà meridionale, Cordova è stato autore di importanti studi, che hanno indagato sulla lotta politica e sulla cultura dell'Italia, dall'Unità alla Repubblica. Alla ricostruzione storica delle vicende del Ventennio, Cordova ha dedicato anche la sua ultima fatica «Il consenso imperfetto» in cui avanza più di un dubbio sul cosiddetto «consenso» al fascismo di cui, piuttosto, cerca di approfondire le articolazioni e i contrasti. All'argomento ha dedicato anche, fra l'altro, «Le origini dei sindacati fascisti», «Uomini e volti del fascismo», «Democrazia e repressione nell'Italia di fine secolo» e «Alle radici del malpaese. Una storia italiana». La storia della massoneria è stato un altro campo di cui lo storico scomparso era profondo conoscitore. Al tema ha dedicato, fra l'altro «Massoneria e politica in Italia. 1892-1908» e «Agli ordini del serpente verde. La massoneria nella crisi del sistema giolittiano». Cordova aveva mantenuto un saldo legame con la Calabria. La storia della sua terra d'origine era stata al centro di «Il fascismo nel Mezzogiorno: le Calabrie» e «Regione di confino. La Calabria(1927-1943)». Il recente «Verso lo stato totalitario. Sindacati, società e fascismo» (2005) gli è valso il premio della fondazione Bruno Buozzi per la saggistica. Nella sua ultraquarantennale carriera, Cordova ha collaborato a numerose riviste ed era attualmente direttore del «Giornale di Storia Contemporanea».