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Beethoven e Liszt invadono Sutri

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diLORENZO TOZZI Il viaggiatore che si lascia Roma alle spalle e si volge a nord ha mille occasioni di meraviglia e di sosta interessata. Chi viaggia per la antica via Cassia poi, alla volta della papalina e medioevale Viterbo, non può non rimanere sbalordito dalla forte macchia di colore offerta da Sutri, a solo mezz'ora di auto dalla capitale: una città unica nel suo genere e ricca di motivi di interesse storico-artistico. Il caratteristico colore rossastro delle possenti pareti di tufo che circondano tutta l'interessante area archeologica con l'anfiteatro romano ben mantenuto, la necropoli etrusca, le stesse mura etrusche incorporate poi in quelle medioevali del borgo, il prezioso mitreo culla della religione mitraica diventato poi la Madonna del Parto e lo svettante duomo di stile romanico valgono bene una gita fuori porta. Come ogni città storica che vanti aspirazioni culturali oltre che turistiche, anche Sutri, descritta con deferenza nientemeno che da Francesco Petrarca in una lettera ai familiari e più volte sede vescovile e persino papale (1643), non manca accanto a fatti realmente accaduti (come il Concilio del 1046 che vide eletto Clemente II), anche di leggende, come quella che vorrebbe nei paraggi la nascita nientemeno che del mitico Orlando Paladino, nato da Berta, sorella di Carlo Magno da lui inizialmente diseredata e poi riammessa alla corte carolingia. Da una decina d'anni la cittadina laziale è inoltre impreziosita da una variegata rassegna concertistica, il Festival Beethoven (quest'anno dal 25 giugno sino al 31 luglio) più apprezzabile per i contenuti che per il titolo non proprio originale, che ospita spesso valenti solisti come i due Persichilli, il padre Angelo virtuoso flautista e il figlio Alfredo provetto violoncellista, Arianne Mathäus che dirigerà il 27 in Cattedrale un concerto di stile barocco e molti altri. Domani ad esempio alla ribalta sarà la musica romantica di Ferenc Liszt, grande viaggiatore e amante dell'Italia, in concomitanza con il bicentenario della sua nascita. Sotto il titolo "Liszt incontra Dante e l'Italia" alla Chiesa di S. Francesco la pianista Anna Lisa Bellini rende omaggio al compositore ungherese in simbiosi con l'attrice Paola Pitagora, che leggerà non solo alcuni Sonetti del Petrarca cui si ispirano altrettante pagine lisztiane per pianoforte (Benedetto sia 'l giorno, Pace non trovo, I' vidi in terra) ma anche il celebre Quinto Canto dell'Inferno dantesco che farà da sodale alla Fantasia quasi Sonata "après une lecture de Danta" (come è noto gli interessi danteschi di Liszt sfociarono anche in una complessa Dante Symphony culminante in un Magnificat). Alle campane della musica rispondono poi le trombe del teatro e della danza. Per la rassegna Teatri di Pietra il suggestivo anfiteatro romano ospiterà per tutto mese di luglio spettacoli di prosa e teatro-danza. Dopo la Cassandra del coreografo e regista Aurelio Gatti e le Baccanti di Euripide con la regia della Maccagnano, ora viene la volta del Truculentus di Plauto (stasera) con Eleonora Brigliadori, l'Orfeo dei pazzi liberamente ispirato alla "favola" quattrocentesca di Agnolo Poliziano (13 luglio), culla di tutto il mito orfico in musica dal Rinascimento in poi, con la compagnia romana MDA Danza, lo spettacolo di danza Tintoretto-Michelangelo (23 luglio) di Gabriele Rossi ed infine Metamorphoses (il 31 luglio) con Paolo Fontana, Fabio Lorenzi e la voce naturale di Marco Horvat, stilista d'eccezione. Chi passerà per Sutri nel mese di luglio insomma troverà ottimo pane per i suoi denti, unendo l'intento turistico a quello culturale e magari senza neppure disdegnare ragioni di ordine eno-gastronomico. La cittadina è difatti anche nota per alcune specialità culinarie e qualche trattoria ancora di sana conduzione familiare. I visitatori quindi, sia quelli esigenti che quelli di bocca buona, troveranno facile esaudimento ai loro desideri unendo, secondo il noto precetto oraziano, l'utile al dilettevole.

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