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Roma, più di qualsiasi altra città del mondo, ha sempre goduto di una ricchissima letteratura periegetica: i Mirabilia Urbis Romae.

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Nonc'è in esso alcuna ambizione critica quanto piuttosto l'intento di offrire al pubblico una ricognizione completa dell'immenso patrimonio che la Capitale custodisce. Sgarbi tuttavia non lesina il suo disappunto nei confronti di quanto è stato edificato a Roma nel corso del Novecento e, in modo particolare, durante gli anni del fascismo, fino ad inveire contro «l'obbrobrio della teca di Meier all'Ara Pacis», e la «scellerata» decisione di rinchiudere nei Musei Capitolini l'originale della stata equestre di Marco Aurelio «posizionandola come su di un trampolino di lancio». Carmine Mastroianni

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