Ringo Starr scalda Milano Domani l'ex Beatle a Roma
Vedere uno dei "Fab 4" dal vivo è un'occasione che capita una sola volta nella vita per gran parte dei comuni mortali. E dunque i fan irriducibili, così come le nuove generazioni cresciute a "pane e Beatles" non potevano mancare all'appuntamento di stasera di Milani e quello di Roma di domani: giovani, meno giovani, genitori con i bambini, beatlesiani incalliti dalla testa canuta e dagli occhialini tondi hanno gremito (anche se non riempito completamente) l'Arena Civica di Milano per scoprire cosa si prova, nel 2011, ad ascoltare "Yellow Submarine" o "With a little help from my friend" cantate da Ringo Starr in persona, in concerto in Italia dopo 19 anni di lontananza. Alle soglie dei 71 anni (li compirà il prossimo 7 luglio), l'ex batterista dei Beatles ha sfoderato tutta la sua carica e il suo humor, proponendo una scaletta composita e varia che ha dato spazio a tutti i membri della sua All-Starr band, fedele al motto che ha dato vita al progetto, secondo cui "ciascuno sul palco è una stella". Composta da grandi nomi della storia del rock, la sua formazione ha visto alternarsi al microfono, uno dietro l'altro, il chitarrista Rick Derringer, il bassista Richard Page, il chitarrista Wally Palmar, il multistrumentista Edgar Winter il tastierista Gary Wright e il batterista Gregg Bissonette, spesso affiancato dal mattatore Ringo. Look total black e occhiali da sole scuri, l'ex Beatle ha proposto alcuni brani della sua carriera solista, a partire da "It don't come easy" o "The other side of Liverpool". Fisico incredibilmente asciutto e costante voglia di ballare, Ringo ha salutato l'Italia a suon di "peace & love", ricevendone in cambio, ad ogni pausa fra le canzoni, un coro di "Rin-go! Rin-go! Rin-go!" instancabili e il calore del pubblico che si è assiepato ostinatamente sotto al palco. Proseguendo attraverso le hit delle formazioni dei singoli protagonisti - da 'Hang on sloopy' dei McCoys, a 'Talking in your sleep' dei Romantics o 'Broken wings' dei Mr. Mister - la serata è stata un viaggio-Amarcord fra perle musicali composte dagli anni '60 ad oggi, regalate da chi ha contribuito a fare grande il rock'n'roll. I Beatles erano nell'aria, nelle magliette e nei cuori di tutti i presenti, ma sono stati evocati - senza nominarli - solo con cinque degli oltre 20 brani in scaletta, a partire da 'I wanna be your man' che ha scatenato il tripudio del pubblico ("Facevo questa canzone con un'altra band", ha introdotto ironicamente Ringo). Momento corale poco dopo, con 'Yellow Submarine', quando Ringo ha chiesto l'apporto del pubblico per cantare: "Se non conoscete questa canzone siete al concerto sbagliato - l'ha presentata -. Non vi dico neanche come si intitola". Disinvolti e rilassati come un gruppo di amici che si ritrova sul palco a fare la cosa che ama pi— al mondo e che lo fa da una vita, Ringo e le sue stelle hanno continuato a palleggiarsi con maestria il rock'n'roll per due ore, con un gran finale riservato ai 'Fab 4' sulle note di 'With a little help from my friends' e sul ricordo commosso di John Lennon in 'Give Peace a chance' che ha chiuso il concerto. L'ex Beatle, accoltosarà in concerto anche sera a Roma, nella cavea dell'Auditorium.