Opere d'arte, cimeli, una collezione leggendaria di gioielli Sarà tutto venduto dopo un tour nelle capitali del lusso
«Legrandi donne hanno bisogno di grandi diamanti», amava dire l'attrice dagli occhi color lavanda e infatti di pietre preziose ne possedette tante e di inestimabile valore. Nel tesoro non ci sono solo gioielli, ma anche opere d'arte, oggetti esclusivi, cimeli di vario tipo e poi una unica collezione di abiti realizzati espressamente per lei dai più famosi stilisti. I suoi completi portano la griffe di Valentino, Gianni Versace, Gianfranco Ferrè. Inoltre nel «tesoro» ci sono il mobilio e le pellicole che l'attrice aveva nella sua casa di Bel Air. L'intera collezione degli oggetti che le erano più cari andrà all'asta al termine di un tour di tre mesi nelle capitali del lusso di tutto il mondo: da Mosca a Dubai, passando per Londra, Los Angeles, Ginevra, Parigi e Hong Kong. Lo ha annunciato la celebre casa d'aste Christie's, spiegando che il tour inizierà a settembre e si concluderà a New York dove si svolgeranno le quattro giornate di vendita, dal 13 al 16 dicembre con i gioielli e vari oggetti. A febbraio del prossimo anno, invece, a Londra verranno battuti i dipinti francesi e britannici del XIX e XX secolo. Parte del ricavato delle vendite andrà alla fondazione per i malati di Aids che porta il nome dell'attrice. Già lo scorso aprile Christie's aveva annunciato che avrebbe battuto all'asta tutta la collezione, ma senza rendere noto quando né fornire i dettagli dell'operazione. Liz Taylor famosa, film, gioielli e abiti a parte, anche per i suoi otto matrimoni, è scomparsa a 79 anni dopo una vita passata sotto i riflettori. Tra le «cosine» possedute anche il celebre diamante Krupp, un «cecio» da 33 carati. Una briciola, appunto, confrontato con il Taylor-Burton, uno dei cento diamanti più famosi del mondo. Nel 1969 Harriet Annenberg Ames, sorella dell'ambasciatore americano a Londra, lo mise all'asta perché quell'enorme gingillo da 69,42 carati, acquistato da Cartier, la faceva stare in ansia. Burton, eternamente in cerca di «regalini» per placare le loro continue liti, riuscì a ottenerlo con un super-sconto concedendo però di esporre la pietra nei negozi Cartier di New York e Chicago. Ma Liz forse ai suoi oggetti era legata meno di quello che si potrebbe immaginare. Dopo uno dei divorzi con Richard, Liz voleva, che follia, tagliare in due la pietra. Non lo fece, comunque, nel 1978, l'attrice mise il diamante all'asta. Alla fine usò il danaro per costruire un ospedale in Botswana. Diceva: «Adoro indossare pietre preziose, ma non perché le posseggo. Non si può possedere la radiosità, si può solo ammirare».