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Nudi femminili, paesaggi, giochi di luce.

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Iltitolo del corposo volume, «La poesia dell'immagine» (Rocco Carabba editore, 340 pp, 70 euro), rende bene l'idea del percorso di Suriani fotografo. Perché sarebbe riduttivo considerare i ritratti che compongono le oltre trecento pagine del libro delle «semplici» fotografie. E la rappresentazione del nudo è l'ulteriore passo verso una rinnovata forma d'arte, la prova nella quale tutti gli artisti si sono cimentati. Del resto, come ama ricordare lo stesso autore, «l'ispirazione dei miei lavori è di origine pittorialistica. Il pittorialismo è un movimento nato alla fine del XIX secolo con lo scopo di elevare la fotografia alla dignità di pittura e scultura». Ed è quello che tenta, riuscendoci alla perfezione, Giuseppe Suriani. Dando, proprio alla fotografia, una nuova forza in grado di suscitare emozioni. «Un mezzo – sottolinea il fotografo romano – attraverso il quale evocare stati d'animo. I miei ritratti, i paesaggi, i nudi, i fiori, non sono mai casuali ma costruiti come fossero dipinti». Dipinti, aggiungiamo, suggestivi e ispirati.

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