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«Ragazzi, seguite il vostro istinto, dimenticate critiche o cosa vi hanno detto a scuola e andate avanti.

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Dopol'incursione al ghetto, la cena da Adriana Chiesa a Trintà dei Monti e i sopralluoghi al Campidoglio, nuova tappa a sorpresa nel soggiorno romano di Woody Allen. In attesa di iniziare le riprese di «Bop Decameron» (l'11 luglio), oggi il regista è salito in cattedra per gli allievi del Centro Sperimentale di Cinematografia, ospite del laboratorio «L'Atto Creativo» di Daniele Luchetti. Camicia a righe, pantaloni beige e cappello verde alla pescatore, il regista era accompagnato dalla sorella produttrice Letty Aronson e dall'ad di Medusa Giampaolo Letta. «Dove trovo le mie idee? Sinceramente, rischio di morire prima di riuscire a portare al pubblico tutte quelle che mi vengono in mente», risponde. Questione di «pura fortuna», un po' come l'incontro con il pubblico. «A volte penso che un film sia terribile e invece piace tantissimo o viceversa. Credo che il successo di un film dipenda da quanto si avvicini all'idea che avevo avuto a casa», dice ai ragazzi che seguono rapiti. «La parte più difficile sono le settimane in cui penso. Quando inizi a scrivere, viene tutto da sè. A voi ragazzi dico di scrivere tantissimo, anche se vi sembrano schifezze. Guardate tanti film e dimenticate critiche e insegnamenti. Dicevano che i primi piani non andavano bene, poi è arrivato Bergman e ne ha fatti di bellissimi. Capite cosa vi serve, trovatelo e portate avanti le vostre idee. Dopo qualche anno le cose verranno da sole e saprete se avete talento o no». Presto Allen verrà raggiunto anche dalla moglie Soon Yi e dalle figlie, con lui a Roma fino alla fine del film, a fine agosto. Din. Dis.

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