In una storia dove la realtà sconfina nell'immaginazione, Banana Yoshimoto ricompone un quadro affascinante della giovinezza e delle difficoltà nell'affrontarla.
Feltrinelli,pagine 112, euro 10) la protagonista Yuko incarna la magia di stare al mondo, la dolcezza dei sentimenti e la bruciante sofferenza che essi comportano. Yoshimoto si è già distinta, da «Kitchen» in poi, con i toni tenui e indimenticabili dei suoi racconti. Stavolta, la protagonista è una ragazzina di 14 anni, Yuko, alla scoperta del mondo e dei turbamenti del cuore. Spesso nei romanzi dell'autrice nipponica, i personaggi possiedono caratteristiche particolari, malformazioni o problemi psicologici che coinvolgono tutta la loro esistenza. Qui Yuko ha invece un dono prezioso: riesce a vedere al di là dell'apparenza, delle cose dette e svelate. Indovina i pensieri e i desideri delle persone che la circondano e questo la rende preziosa e strana. Grazie alla sua particolare sensibilità, che le permette di penetrare l'animo umano, Yuko comprende gli altri, ma non se stessa e l'universo, che diventa per lei misterioso e impenetrabile. Finché con un uomo più grande di lei, il maestro di disegno Kyu, l'adolescente riuscirà a scoprire i primi sentimenti: l'amore, la vita, ma anche forze soprannaturali e magiche. Lei e Kyu sembrano gli unici capaci di vedere le forze che agitano la natura e, dotati di poteri quasi soprannaturali, riusciranno persino a scorgere degli omini verdi che escono da una pianta. La ragazzina per strada vedrà addirittura «persone quasi trasparenti» e anche «creature assurde, pesci giganteschi e minuscole api». Il romanzo esce a vent'anni dalla pubblicazione in Italia di «Kitchen», il libro che ha fatto della scrittrice giapponese l'autrice bestseller di oggi. La Yoshimoto, 47 anni, nel nostro Paese ha superato i 4 milioni e mezzo di copie vendute e questa storia di formazione al femminile promette di aumentare i suoi lettori. Passando dall'adolescenza all'età adulta e alla famiglia vista con quello sguardo tutto particolare che ha segnato la fortuna della scrittrice fin dall'esordio, dove il calore familiare era rappresentato dalla cucina («Kitchen» appunto) è fondamentale la figura della madre. La donna-mamma del libro, occupata part-time in una libreria, non fa pesare alla figlia la sua percezione della realtà, anzi la asseconda con dolcezza. «Quella reazione - spiega Yuko - fu la mia salvezza. Grazie a mia madre riuscii a non perdere la testa». Mentre il padre, che ha un negozio di antiquariato, è sempre più spesso assente. Il perno attorno a cui ruota la storia è però Kyu, il maestro di disegno di Yuko che condivide con lei le stesse visioni fra cui quella di omini verdi a piedi scalzi con gli occhi rotondi e una polvere color dell'oro che cade placidamente. «Sembra neve... Mormorammo queste parole nello stesso istante, e ci guardammo», racconta la ragazzina nel libro. Kyu ha il doppio degli anni della ragazza e insegna ai suoi allievi che ogni cosa ha un colore preciso. La sintonia con il maestro è totale e Yuko non può resistere a questo amore: «In un istante senza tempo, non vi era stato altro se non le nostre anime, e con gli occhi del cuore avevamo visto la stessa cosa, condiviso il medesimo spazio, tutto qui». Una ricerca che continuerà per tutta la vita.