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Il rock di Vasco riempie San Siro

Vasco Rossi nel concerto del 16 giugno a San Siro

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Ventuno anni e non sentirli, o quasi. Ieri sera, per la diciassettesima volta, Vasco Rossi è tornato a cantare allo Stadio di San Siro; la prima volta era stata il 10 luglio del 1990. Per la prima di quattro serate di rock, andate tutte sold out, il Blasco infiamma la folla di Milano trasformata in una massa di mani al cielo e fan esultanti. Ben 65mila i presenti ieri, così come nelle altre tre notti-evento. Il concerto prende il via con "Sei pazza di me", poi il rocker chiarisce alla sua gente che non si faranno "tutte le canzoni più famose". Il concerto si chiama infatti "Vivere o niente", come il suo album pubblicato lo scorso 29 marzo, del quale vengono offerti così 9 brani su 12 da Vasco e i suoi, tra cui Maurizio Solieri e Stef Burns. La serata vede anche l'alternarsi di pezzi più o meno 'storici', da "Alibi" a "Non l'hai mica capito" (una delle più apprezzate dalla bolgia che riempie prato e anelli di San Siro), fino alle hit della carriera del cantante di Zocca come "Gli spari sopra", "Sally" o "Senza parole". Lui si muove sul palco come sempre, immancabile cappello indossato al contrario e tentativi di 'cercare un senso' alle parole delle sue canzoni. "Vivere vuol dire anche rischiare, la vita non è garantita", dice col suo stile 'strascicato' introducendo "Siamo soli". E anche l'attualità colpisce i ragionamenti del Blasco, che presentando "Vita spericolata" trasforma la storica frase "ognuno perso dentro ai fatti suoi" in una polemica "ognuno perso dentro a Facebook". E il pubblico segue urlante il suo idolo, fino all'esplosione finale di cori con la più famosa di tutte, "Alba Chiara".

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