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di ANTONIO ANGELI A chi somiglia Don Camillo non si sa, ma Peppone è proprio lui, Giovannino Guareschi, con tanto di baffi, capelli un po' impazziti e fazzoletto rosso al collo.

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Unasorpresa bellissima quella di trovare Guareschi ora anche a fumetti e con una realizzazione assolutamente «ortodossa», anzi scientifica, il che è un po' buffo, parlando di uno che, come Guareschi, tutto era meno che «inquadrato». Ma forse è questo il segreto di Giovannino, il segreto di un successo, nella letteratura, al cinema, in tv e ora anche nei fumetti, che dura da decenni: riuscire ad essere sempre originale, ma mai fuori dalle righe; poco ortodosso, ma anche molto garbato; sempre allegro, ma anche molto, molto serio. Il libro, in realtà, è il primo di una serie che, con l'appoggio totale degli eredi, illustrerà tutti gli scritti di Guareschi tra il 1946 e il 1966. Questo primo volume, infatti, si apre con un preziosissimo disegnino del Giovannino nazionale accompagnato da poche righe di Alberto e Carlotta Guareschi: «Siamo certi che nostro padre sarebbe felice di sfogliare questo volume...» I racconti originali diventano lievissime storielle a fumetti dove, con un'attenta ricostruzione storica, si ricrea quell'Italia povera e meravigliosa di un tempo nella quale la cosa peggiore che poteva fare un adolescente era rubare le mele da un'albero. Ogni volume della serie raccoglierà nove racconti dedicati alla saga di Peppone e don Camillo e due del Mondo piccolo con i suoi personaggi. I racconti sono presentati in ordine cronologico, eccezion fatta per questo primo volume in cui si è scelto di privilegiare la cronologia della vita dei personaggi piuttosto che l'ordine in cui l'autore li ha scritti. Si parte con «Il capobanda venuto dal cielo», racconto guareschiano numero 315, che dà il titolo all'intero volume, e che illustra l'infanzia dei due personaggi principali, seguito dall'episodio 2, quello che introduce il personaggio di Giuseppe Bottazzi, cioè Peppone, e poi si prosegue con il primo racconto scritto da Guareschi: Don Camillo. A Davide Barzi è affidata la sceneggiatura di tutti i racconti; la realizzazione grafica è il risultato di un team di illustratori: Sergio Gerasi ha creato Peppone (uguale a Guareschi: bravo!); Elena Pianta e Ennio Bufi (che firma anche tutte le copertine) hanno disegnato Don Camillo; di Werner Maresta gli ambienti. Mondo piccolo è curato da Silvia Lombardi e Alessandro Mainardi, le illustrazioni: Federico Nardo, Italo Mattone, Roberto Meli e Giampiero Casertano. Tutti insieme ci restituiscono, in un rigoroso bianco e nero vintage, il mondo di Guareschi. A un ventennio dalla caduta del Muro di Berlino, ora che «Baffone» non ha più «da venì» da nessuna parte, ecco, ora appare chiaro che la questione tra Peppone e Don Camillo non è roba tra cattolici e rossi. Guareschi racconta le stagioni dell'anima e, oggi siamo sicuri, tutto quello che ha scritto piacerà tanto anche a chi, giovane, leggendo questo fumetto si domanderà: «Ma chi erano questi comunisti?»

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