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Quel ponte di cultura Roma-Mosca

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diMASSIMILIANO LENZI Il 2 giugno, per la Festa della Repubblica italiana nei 150 anni dalla nascita di una nazione, a Roma è venuto in visita anche il presidente russo Dmitri Medvedev. Visto che il 2011 è l'anno della cultura e della lingua russa in Italia (e viceversa), Il Tempo ha intervistato l'ambasciatore russo a Roma, Alexey Meshkov. Ambasciatore, i rapporti italo-russi contano più di 500 anni. Qual è secondo lei la principale ragione della vicinanza storica tra i nostri paesi? «Credo si tratti della particolare affinità spirituale che lega i nostri popoli. Fin dall'antichità proviamo sentimenti di rispetto e di simpatia reciproci. Il poeta Iosif Brodski ha espresso perfettamente questo concetto scrivendo "Tutto ciò di valore che esista nell'arte e letteratura russa negli ultimi due secoli in buona parte è dovuto alla grande cultura italiana". Da parte sua, la grande cultura russa anche ha influenzato moltissimo l'Italia, soprattutto per quel che riguarda la musica e la letteratura». Secondo Lei il dialogo culturale che si sviluppa quest'anno predispone anche al rafforzamento del dialogo politico? «Direi che questi processi sono complementari: un intenso dialogo politico, rafforzato dalla reciprocamente vantaggiosa cooperazione economico commerciale, stimola lo sviluppo di un'ampia gamma di relazioni culturali e umanitarie e viceversa. Tutti questi processi hanno la stessa base, vale a dire un vero interesse autentico dei popoli dei nostri paesi, l'aspirazione a una migliore conoscenza reciproca. Attualmente Roma è uno dei più importanti partner europei di Mosca. Tra i nostri paesi si sta sviluppando un'interazione intensa in quasi tutte le direzioni. I numerosi incontri dei leader dei due paesi che hanno avuto luogo negli ultimi anni dimostrano il carattere speciale privilegiato dei rapporti russo-italiani in via di attivo sviluppo. Dal gennaio al dicembre del 2010 si sono tenuti sei incontri tra il Presidente della Federazione Russa Dmitri Medvedev e il Presidente del Consiglio dei Ministri d'Italia Silvio Berlusconi, che ha anche incontrato due volte il Capo del Governo russo Vladimir Putin. Il 16 febbraio a Roma il Presidente della Federazione Russa Dmitri Medvedev ha avuto colloqui con il Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano e il Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi. Si è avuto uno scambio d'opinioni su una grande quantità di questioni dell'agenda internazionale e bilaterale. Entro la fine dell'anno si prevedono altre iniziative di rilievo in Russia e in Italia». Cos'ha di particolare il 2011? «Promette di essere l'apice dei rapporti allacciati e dei progetti eseguiti negli ultimi decenni nel campo della cultura. Si può dire che il programma dell'Anno sia una specie di assortimento di tutto il meglio che esista nella variegata vita culturale di Russia e d'Italia. A febbraio il Presidente russo Medvedev e il Presidente del Consiglio italiano Berlusconi hanno inaugurato gli "Anni incrociati culturali". Con questo avvenimento è stata fatta coincidere l'inaugurazione dell'esposizione a Roma dei lavori del famoso pittore degli anni 1930-1950 Aleksandr Deineka tuttora in corso presso il Palazzo delle Esposizioni. Tra le iniziative significative il cui numero supera 500 saranno, in particolare, la mostra dei capolavori di gioielleria dei Musei del Cremlino a Firenze, l'esposizione dei quadri di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio al Museo Puškin di Mosca, nonché le tournées dell'opera, del balletto e dell'orchestra della Scala a Mosca». Il mondo sta vivendo un periodo piuttosto difficile: quali azioni possono intraprendere l'Italia e la Russia per dare il loro contributo alla soluzione degli attuali problemi internazionali? «Le relazioni russo-italiane sono caratterizzate dal partenariato, il che si manifesta nell'interazione dei nostri paesi nel campo della politica estera. Questo riguarda il contrasto alle nuove sfide, il superamento degli effetti della crisi economica globale, le questioni del disarmo e della non proliferazione delle armi di distruzione di massa, nonché problemi chiave a livello regionale, in particolare, la soluzione del conflitto nel Medio Oriente. Noi prestiamo aiuto ai partner italiani che fanno parte delle Forze internazionali di Assistenza per la Sicurezza in Afganistan. Nel periodo tra la fine del 2010 e l'inizio del 2011 tra la Russia e l'Italia sono stati sottoscritti due accordi sul transito militare per le necessità del contingente italiano nella Repubblica islamica dell'Afganistan, rispettivamente, per i mezzi di trasporto ferroviario e aereo. I due paesi interagiscono attivamente nell'ambito dell'Onu. Una delle prove di questo fatto è il voto della Russia l'11 novembre del 2010 a favore della risoluzione "Moratoria sull'esecuzione della pena capitale" presentata da parte italiana alla 65a sessione dell'Assamblea Generale dell'Onu. In modo regolare Mosca e Roma si scambiano dell'appoggio per i propri candidati. Il lavoro dei nostri paesi nell'ambito del Gruppo G8 e del Gruppo G20 è segnato da un alto livello di concordanza. Sia noi che gli italiani partiamo dalla necessità di uno sviluppo coerente dei rapporti tra la Russia e la Nato nell'ambito del Consiglio Russia-Nato. La Federazione Russa punta sullo stabilimento di relazioni di partnership a pieno titolo con l'Ue. Non può fare altro che approvare il convincimento di Roma che l'Unione Europea ha necessità di una massima cooperazione con Mosca. Siamo soddisfatti dal sostegno da parte italiana della nostra aspirazione all'acceleramento del processo dell'introduzione del regime senza visti per i cittadini russi nell'area Schengen. Ovviamente, le nostre opinioni non coincidono su tutto ma è fondamentale che Mosca e Roma sappiano prendere in considerazione il parere e gli interessi dell'altra parte».

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