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Niente sesso al cinema

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diDINA D'ISA Hollywood prende le distanze dalle sceneggiature erotiche e preferisce realizzare per la prossima stagione film rassicuranti, per famiglie. Al massimo si farà il sequel di «Mr. e Mrs. Smith» con i Brangelina. Oppure si punta sul reality sex del documentario di Alex Gibney, «Client 9» sulla storia di Spitz, ex governatore di New York che organizzava un servizio di escort extra lusso. Ma sono bandite le scene troppo hard, quelle etichettate con la R che la censura americana dà ai thriller erotici e quelle con la A per i nudi espliciti. Ma anche se l'eros non sembra tirare più il mercato cinematografico, forse perché ormai il quotidiano supera di gran lungo la fantasia, al contrario la tv, soprattutto quella statunitense macina scene di sesso esplicito. È il caso di «Spartacus» (passato anche in Italia su Sky). Ma è anche il caso nostrano dei reality show, se non addirittura di quelle «lezioni di sesso» con Nina Palmieri, su Fox Life, dove l'altra sera s'indottrinavano le signore sul come fare sesso orale. I cineasti portano invece una ventata di puritano spiritualismo. E persino Tinto Brass, il re del film erotico italiano, ha affermato che al cinema «il sesso non deve essere un consumo finale, ma uno stato provvisorio. La vera trasgressione oggi è l'amore». Ma si sa, che gli americani (e anche gli italiani) passano momenti di trasgressione cinematografica alternati a mea culpa di stampo moralistico. Anche se il concetto erotico degli americani è più scialbo e molto lontano da quello europeo. Lo testimonia la classifica Usa (Ew.com) dei 10 film con le scene più hot: sul podio spiccano il divertente «Nove settimane e mezzo», il thriller «Basic instinct» (con l'indimenticabile scena della Stone in minigonna e senza mutande) e il romantico «Shakespeare in love». Sarebbe interessante sapere invece cosa ne pensano a riguardo i francesi, da sempre capofila di film erotici doc (ricordate «Il danno» o «Il soffio al cuore» entrambi di Malle?). O gli orientali, maestri delle più raffinate scene hot (a cominciare da «L'Impero dei sensi» di Oshima). Mentre Bertolucci, regista dello scabroso «Ultimo tango a Parigi» non sembra essersi pentito del suo cinema osè. Tanto che sta preparando «Io e te», storia d'amore adolescenziale consumata in una cantina che promette sesso e amore. Alla creatività erotica americana non resta che sfogarsi invece sul piccolo schermo. Sam Raimi sta preparando la seconda stagione di «Spartacus: Blood and Sand» (su Sky da gennaio 2012), con il sexy Liam McIntyre (che ha preso il posto dell'attore Andy Whitfield, malato di cancro, nel ruolo di Spartacus) e la procace Lucy Lawless (nei panni di Lucretia che per ottenere ciò che vuole è disposta veramente a tutto). Lo stile rimane lo stesso: scene violente, sanguinose e incredibilmente hot, tra nudi e sesso esplicito. La serie, ambientata tra Roma e Capua, racconta le gesta del trace Spartaco, prigioniero dai romani che, diventato gladiatore, fa una rivolta contro la Repubblica romana nel 73 a.C.. Attorno a lui il mondo romano delle orge e delle schiave che, con le loro grazie, riescono a usurpare il potere e gli uomini delle loro padrone. La fotografia e gli effetti visivi si ispirano alla cinematografia di Frank Miller, sul genere di «300» e «Sin City».

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