Il ritorno di Arsenio Lupin
Bastala parola per capire che stiamo parlando del fuorilegge più amato di tutti i tempi. Arsenio Lupin, aria tenebrosa, battuta pronta e fascino da vendere col quale fa cadere ai suoi piedi tutte le donne. Nato dalla penna di Maurice Leblanc, le sue avventure hanno ispirato romanzi, film e perfino cartoni animati che hanno fatto epoca. Ora torna in tv all'interno del ciclo dedicato ai film d'avventura che andranno in onda ogni giovedì di giugno su Rai4. Si parte alle 21,10 con «Arsenio Lupin» (2004) diretto da Jean-Paul Salomè e libera trasposizione del romanzo «La contessa di Cagliostro». A vestire i panni del protagonista, il parigino Romain Duris affiancato dalla connazionale Eva Green («The Dreamers») e dalla britannica Kristin Scott Thomas («Il paziente inglese»). Il film rivisita un eroe classico della cultura popolare mondiale nello stile contemporaneo del cinema d'azione transalpino. Sul piccolo schermo non ci si annoierà, visto che Salomè ha spinto l'acceleratore su abilità atletiche, fuga e combattimento. Ma chi si nasconde davvero dietro l'inafferrabile Arsenio Lupin? Un esperto di diritto, di medicina, di lingue antiche. Un cultore di boxe e prestidigitazione. Ma anche un seduttore instancabile e un amante della bella vita. Soprattutto è colui che ha trasformato il furto in un'opera d'arte. Dopo aver salvato da morte sicura Josephine Pellegrini-Balsamo, contessa di Cagliostro, ed essersene perdutamente innamorato, Lupin viene trascinato dalla bella (e ben poco innocente) contessa in un'intrepida avventura che affonda le radici nella storia di Francia e che segna il primo dei grandi enigmi della sua carriera: un candelabro a sette braccia legato a un mitico tesoro dei templari. Lupin affronta qui un nemico degno di lui: la contessa Cagliostro è un avversario sinistro e capace di tutto, perché milita senza remore dalla parte del male e ha nella seduzione la sua arma letale. Ma è proprio così che Lupin inizia la sua brillante carriera tra i ladri in guanti bianchi, diventando in breve il nemico pubblico numero uno della Francia di inizio Novecento.