Charlot mai visto prende in giro gli Zeppelin. E all'asta è un tesoro
Charlot,il personaggino melanconico e di buone maniere che filosofeggia sul mondo e sui sentimenti, era protagonista dal 1914 dei corti che girava per la Keystone. Poi passò alla Mutual Film di Chicago, con la quale realizzò altre dodici pellicole, guadagnando oltre 600 mila dollari l'anno. Ma nella filmografia del sir inglese che diventerà il maggiore regista del muto e tra più importanti del '900 un titolo si è appena aggiunto, e per caso. Si chiama «Charlie Chaplin in Zepped», dura sette minuti e ha una storia incredibile: era nascosto in un portarullino d'epoca che un collezionista - tal Morace Park - ha comprato nel 2009 su eBay per tre sterline e mezza. A fine giugno la casa d'aste Bonham metterà all'incanto a Londra la pellicola 35 millimeri e si prevede che guadagnerà sei zeri. Perché, spiega la Bbc, è l'unica copia superstite conosciuta e sembra che contenga alcune fra le più antiche tecniche di animazione. Il filmato mostra Chaplin che sta abbattendo uno Zeppelin tedesco, il dirigibile che venne utilizzato durante la prima guerra mondiale. Park ha riferito di aver consultato vari esperti per sapere come è stato realizzato il film. Alcuni ritengono che sia un'opera sperimentale perché lo «Zeppelin si muove come nel primo esempio di animazione». Per altri invece Chaplin ha filmato un aeromobile vero con lo scopo propagandistico di rassicurare i cittadini britannici sugli attacchi aerei provenienti dalla Germania. In effetti il dirigibile costruito a inizio '900 per il trasporto passeggeri fu trasformato in bombardiere e ricognitore d'altura e massicciamente impiegato. Un simbolo della tracotanza dei tedeschi, di quella volontà di potenza che si ingigantì con il nazismo. Insomma, l'attacco di Chaplin alla nazione teutonica comincia con questi sette minuti di pellicola ma diventerà una vera e propria epopea sarcastica ventitrè anni dopo, quando il cineasta muterà i baffetti di Charlot con quelli di Hitler e girerà il suo primo film sonoro, «Il grande dittatore». È il 1940, la seconda guerra mondiale infuria. E la vicenda del barbiere ebreo che durante il conflitto '15-18 salva a bordo di un aereo un ufficiale ariano, perde la memoria a causa della caduta del velivolo e poi si trova stranamente somigliante al dittatore che vuole sottomettere l'intero mondo, è una satira tanto più feroce quanto più è straniante. Possiamo scommettere che sul set Chaplin avrà ripensato a quel suo corto sullo Zeppelin girato tanti anni prima.