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Record d'investimenti per l'industria cinema

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diDINA D'ISA Stagione felice per il cinema italiano. Almeno secondo i dati forniti dal «Rapporto 2010. Il mercato e l'industria del cinema in Italia» presentato all'Univesità Luiss Guido Carli di Roma dalla Fondazione Ente dello Spettacolo, Cinecittà Luce con il sostegno della Direzione generale per il cinema del Ministero per i Beni Culturali. Centoquarantuno film prodotti in Italia nel 2010 (di cui 114 con capitali solo italiani e 27 co-produzioni) rappresentano il terzo migliore risultato degli ultimi 30 anni. Dopo i 163 film del 1980 e i 154 del 2008, si è arrivati a un record assoluto di investimenti privati italiani (276,9 milioni di euro). Continua però a calare il sostegno del Fus: nel 2010 di 35,4 milioni (l'11 per cento delle risorse totali) cui vanno aggiunti i 33,8 milioni di euro delle agevolazioni fiscali. L'Italia è oggi il secondo produttore europeo e il settimo al mondo dopo India, Usa, Giappone, Cina, Corea del Sud e Francia. Gli incassi dei film italiani sono saliti dai circa 145,5 milioni del 2009 ai 215 del 2010, con un progresso del 47,7 per cento e 35,1 milioni di presenze. Scendono invece le presenze per i film stranieri da 75 milioni a 73,8 milioni del 2010. Dei 114 film prodotti con soli capitali italiani, la maggior parte (50) è stato ad alto budget (costati più di 1 milione 500 mila euro), 37 sono stati a medio budget (dai 200 mila a 1 milione e 500 mila euro) e 27 a low budget (fino a 200 mila euro). Scendono intanto le co-produzioni (dalle 34 del 2009 alle 27 del 2010) e aumenta il ricorso al product placement utilizzato dal 48 per cento dei film italiani. Tra i film vincono «Grande grosso e..Verdone» (che per la distribuzione ha avuto i maggiori contributi statali sugli incassi, con 6.417. 545), «Notte prima degli esami» (film con fondi Fus per campione d'incassi), «Tatanka» e «Baciami ancora» di Gabriele Muccino. Riguardo all'esercizio, cresce la febbre del digitale e si continua ad investire sui festival (in Italia ce ne sono tra grandi e piccoli circa 300 l'anno). Grande attenzione ha suscitato il parco a tema del cinema, come il Raimbow MagicLand di Valmontone, costato quasi 300 milioni e il futuro Cinecittà World, con un budget di progetto prossimo pari a 500 milioni di euro. In questo momento «siamo sopra il 50% come quota italiana di mercato, penso finiremo l'anno assestandoci tra il 40-45%, e 40-45 milioni di biglietti venduti - ha detto il presidente dell'Anica Riccardo Tozzi - Il problema ora è ingrandire il mercato. Occorre produrre più film e fissare il nostro obiettivo sull'esercizio, che con 3000 sale circa non copre alcune parti del territorio nazionale. C'è una perdita costante di sale urbane che causa anche un problema al cinema di qualità, per cui gli spazi sono sempre meno. Il futuro passa per la sala e internet. Stiamo lavorando ad un'offerta legale in rete ma occorre combattere la pirateria». Luciano Sovena, a.d. di Cinecittà Luce ha rimarcato l'importanza di alcuni recenti cambi ai vertici del cinema italiano «tra cui un nuovo ministro, molto presente, dopo chi si defilava e voleva mettere il naso nelle giurie». Il direttore generale per il cinema del Ministero dei Beni Culturali, Nicola Borrelli, ha sottolineato come pur diminuendo i fondi diretti dello Stato attraverso il Fus, «aumentano quelli delle agevolazioni fiscali, che vanno a compensare. Nel 2010 in tutto sono stati iniettati nel mercato 135 milioni, e questa sarà anche la soglia del 2011».

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