Il programma che «fa pulizia»
Èun programma, che va in onda sul canale Lei (Sky, 125) dal lunedì al venerdì alle 16.10, con la biondissima Kim Woodburn e Aggie Mackenzie, due signorotte inglesi... Con la puzza sotto il naso. Vanno in giro munite di spazzoloni, detersivi e guanti di gomma (decorati con piume di struzzo, sintomo di femminilità), a caccia di case da ripulire. Nel senso stretto del termine. Le due capitano nei peggiori bugigattoli d'Oltre Manica: piatti per terra ancora sporchi, due dita di polvere sulle mensole, acari, bagni in putrefazione e roba simile. Armate di buona pazienza e al seguito di telecamere, Kim e Aggie - con uno stuolo di collaboratori - ramazzano per terra e... Educano. Infatti, mentre Kim si dà da fare con la spazzola l'altra, Aggie, preleva campioni di sporcizia e li fa analizzare. Poi chiama i padroni di casa e presenta loro le malattie (anche mortali), alle quali vanno incontro. Così dagli asciugamani putridi di un bagno spunta fuori anche la salmonella. Il bello è che i proprietari non si rendono conto fino a che punto la loro abitazione faccia pietà. Le due «donne delle pulizie» all'avanguardia li rimproverano e, a tratti, li umiliano. Il messaggio è chiaro: «Mai più una co(a)sa del genere». E le due, non paghe del lavoro fatto, dopo due settimane si ripresentano dai buontemponi. Verificano che la coppia in questione abbia imparato la lezione. Normalmente funziona. Il brutto è che, chi è davanti al televisore, prova ribrezzo: avanzi di cibo, fornelli impiastrati di grasso, docce dove convivono zecche (eh sì, perché in case del genere c'è chi si permette anche il lusso di abitare insieme a Fido) e malattie tropicali. La lista sarebbe davvero lunga. Un esempio? Una villetta molto british in cui due coniugi convivono da 13 anni: hanno una ditta di trasporti. Non hanno mai pulito casa. «Queste ragnatele starebbero bene in un museo», è il commento rassegnato di Kim e Aggie. Il programma fa sorridere chi si scoraggia di fronte al proprio disordine. Tutto ciò che si trova in una casa «umana», apparirà una quisquilia. In fondo, al peggio non c'è mai fine.