A spasso nel tempo
diMARIO BERNARDI GUARDI Il protagonista di «La macchina del tempo», il romanzo di H. G. Wells, pubblicato nel 1895 e tradotto in tutte le lingue, inventa una macchina che gli permette di spostarsi, anziché nello spazio, nel tempo. Così, approda in poche ore all'anno 802.701, trovandosi in un'Inghilterra diventata «mediterranea», con un clima mite e una vegetazione rigogliosa, e abitata da creature, gli Eloi, che vivono in una sorta di grande comunità solidale e concorde, ma non trascorrono notti tranquille perché debbono vedersela con i Morlocchi, una popolazione di mostriciattoli aggressivi che si aggira nelle tenebre del sottosuolo. Il protagonista di «La mappa del tempo» (Castelvecchi, pp. 625, euro 19,50), il romanzo con cui lo scrittore spagnolo Félix J. Palma ha conquistato il prestigioso Premio Università di Siviglia, se la deve vedere con altri «mostri»: la sua donna, una prostituta che amava teneramente, è stata uccisa da Jack lo Squartatore; e lui, il giovane Andrew, appartenente ad una delle più agiate famiglie di Londra, si sente schiacciato da un enorme senso di colpa perché, mentre il serial-killer imperversava proprio nel malfamato quartiere dove abitava la ragazza, non ha avuto il coraggio di dirle: lascia il mestiere, vieni a vivere con me, quello spocchioso riccone di mio padre si dovrà piegare al nostro amore. Sono trascorsi otto anni da quel maledetto novembre del 1888 in cui Marie è stata fatta a pezzi ed Andrew è un «povero ricco» col cuore lacerato. Al punto che decide di ammazzarsi. Ma il cugino, arrivato al momento opportuno, lo blocca regalandogli un sogno che potrebbe diventare realtà: una Compagnia, la Viaggi Temporali Murray, ha realizzato la macchina del tempo immaginata da Wells, c'è già chi scorrazza nel futuro, forse c'è la possibilità di viaggiare anche nel passato, forse potrai tornare a quella terribile serata di novembre, forse potrai fermare la mano insanguinata di Jack lo Squartatore, forse salverai la tua Marie. Segue l'incontro con il loquace Murray che racconta di tutto e di più sulla sua fantastica scoperta, ma disillude lo speranzoso Andrew: la mia è, sì, una macchina nel tempo, ma può viaggiare soltanto nel futuro, anzi in una «piega» del futuro, l'anno 2000. Per il passato, invece, nulla da fare. Ma chissà se H. G. Wells non sia in grado di fornire un «aiutino»...E così Andrew e il cugino bussano alla porta di Wells, già pargolo derelitto, sottovalutato da una mamma poco affettuosa e molto ottusa, e adesso scrittore famoso, lanciato verso un radioso avvenire. E noi ci fermiamo proprio alla porta di Casa Wells per invitare il lettore ad «entrare» nel romanzo. Crediamo di avergli già fornito sufficienti garanzie che in questo «tour nel soprannaturale» non mancano né il divertimento né le sorprese. Palma ha costruito la sua trama con grande abilità, continuamente ammiccando al lettore perché diventi parte del gioco, e mettendosi lui stesso in gioco con quella ironia con cui tratta situazioni e personaggi. Quasi volesse tenere a bada con il sorriso sia la fantasia che tra presente, passato e futuro, ovviamente si scatena, sia l'intelligenza che stimola impegnative riflessioni sull'«essenza» del tempo e su quello che può esserci «dietro», «dentro» ed «oltre». Non dimentichiamo, poi, che tutti i personaggi attirano l'attenzione per lo «spessore» che li contraddistingue: quelli di fantasia diventano «veri» perché il loro aspetto, il loro carattere, i loro sentimenti «convincono»; quelli che hanno un contrassegno «storico» - H. G. Wells, Jack lo Squartatore, Bram Stoker, Henry James, l'Uomo Elefante - acquistano anche una credibile misura «fantastica», entrando nella storia - anzi, nelle storie - con un profilo altrettanto credibile, quasi che al loro destino mancasse un tassello, registrato invece nella «Mappa del tempo».