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Torna a casa Lars Il regista Von Trier «non gradito» a Cannes

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Il regista Lars Von Trier

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Non si placano le polemiche sulle dichiarazioni inopportune su Hitler e Israele fatte da Lars Von Trier durante l'incontro stampa del suo film «Melancholia», in concorso sulla Croisette. Il Festival di Cannes ha ieri stabilito con un comunicato ufficiale che il regista danese «é persona non gradita con effetto immediato. Il consiglio di amministrazione del Festival - continua la nota - si è riunito in riunione straordinaria rigettando profondamente che questa tribuna sia stata utilizzata da Lars von Trier per esprimere delle cose inaccettabili, intollerabili, contrarie all'idea di umanità e generosità che presiedono all'esistenza stessa del Festival. Il Consiglio condanna molto fermamente queste dichiarazioni e dichiara Lars Von Trier persona non gradita al Festival di Cannes, e questo con effetto immediato. Il suo film "Melancholia" è ancora in gara anche per i premi principali, miglior film e migliore regia, ma il regista, in caso di vittoria, non potrà riceverli né potrà partecipare alla premiazione ufficiale della 64esima edizione al Grand Theatre Lumiere». Lars Von Trier «ha accettato la decisione e la rispetterà come riconosce il fatto stesso che il festival doveva prendere una decisione così ferma», ha poi dichiarato il presidente del festival francese Gilles Jacob in un incontro ristretto avvenuto ieri nel suo ufficio al Palais. Sconosciuta per ora la durata di questo intervento eccezionale (non era mai successo prima) nei confronti del regista danese che è «non gradito» ma non escluso. Per il direttore della kermesse transalpina Thierry Fremaux, «la giuria è indipendente e giudica i film nella sua sovranità. Il festival ha deciso di sanzionare un uomo e non la sua opera». Su Von Trier si è espresso anche il presidente del Festival di Roma, Gian Luigi Rondi: «Sono assolutamente d'accordo con la decisione presa dai vertici di Cannes. Non lo inviterei mai a un mio festival. Bisogna distinguere l'uomo dall'opera, ma anche per quello che riguarda l'opera non ho mai stimato molto Von Trier. Non è comunque possibile accettare certe affermazioni; è un personaggio spregevole e se lo incontrassi non gli stringerei la mano». Sfumano intanto i contratti e gli appuntamenti per il regista: le dichiarazioni di simpatia nazista e soprattutto il duro atto ufficiale del festival di giudicare Von Trier "persona non gradita", stanno diventando per il cineasta un boomerang, o come ha detto Claude Lelouch in un commento, un «autentico suicidio cinematografico». Von Trier è ancora a Cannes, a Le Mas Candille di Mougin, poco fuori città, dove continua a fare interviste come se nulla fosse. Il regista potrebbe ripartire nei prossimi giorni, o forse no, ma l'altra sera c'é stata comunque la festa sulla spiaggia per il suo film. Tutti si domandano se la sua produzione Zentropa riuscirà a coinvolgere nuovamente gli abituali partner europei, essendo il controverso regista danese ormai etichettato di simpatie naziste e offese agli ebrei. Domande che si sta facendo al mercato anche lo staff della Bim di Valerio De Paolis (che lo distribuisce in Italia), mentre le quotazioni nel palmares per il suo film «Melancholia», interpretato da Kirsten Dunst e Charlotte Gainsbourg, stanno scendendo vertiginosamente. A Cannes, polemiche in passato ce ne erano già state, ma nulla di così grave. Nel 1954 Robert Mitchum fotografato accanto ad una starlette in posa osé per l'epoca, fece scandalo e la ragazza fu espulsa. Nel '56, venne ritirato dal festival, su insistenza della delegazione tedesca, un documentario di Alain Resnais sui campi di concentramento «Nuit et brouillard». Nel '59 un altro film di Resnais, «Hiroshima mon amour», fu ritirato su istanza degli americani e nel '68 l'onda del maggio parigino arrivò sulla Croisette con Truffaut e Godard che impedirono la proiezione di un film facendo finire 5 giorni prima il festival. Proteste minori sono successe poi nel 2004, quando il festival fu invaso dalle manifestazioni (con qualche scontro) degli «intermittenti», mentre nel 2010 oltre 1000 persone ex piedi neri, in onore delle vittime francesi della guerra d'Algeria, protestarono contro il film «Hors la loi» di Rachid Bouchared.

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