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Cameriere

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ThomasJefferson, terzo presidente degli Stati Uniti, ebbe una soddisfacente relazione sentimentale con una schiava mulatta, Sally Hemings, giovinetta sexy e selvaggia, tosta come cemento armato. Da lei ebbe sicuramente uno dei sei figli partoriti dalla donna, ma l'amore scandaloso che li unì non fu mai ufficiliazzato. Tutt'altro. Lei fu la sua cameriera per tutta la vita e mai la sua fidanzata. Jefferson non è stato l'unico uomo di potere a soccombere al fascino del polpaccio verace: Jack Nicholson, il divo hollywoodiano dagli occhi luciferini, confessò anni fa di non resistere al fascino delle cameriere: «La prima che ho avuto, Rebecca Broussard, mi ha dato due figli. Dalla seconda, Jennine, ho avuto un altro figlio. E sono certo che, prima o poi, ne avrò un'altra, di cameriera». Persino Hugh Grant, schizzinoso attore britannico che ha sempre avuto un debole per le signore a cinque stelle, fu sorpreso il 27 giugno 1995 insieme ad una lucciola di colore, Divine Brown, mentre erano intenti a consumare un quarto d'ora di sesso «on the road» alla periferia di Los Angeles. Lui ci rimise quasi la carriera, lei fece milioni a palate. Non stupisce nessuno dunque che Arnold Schwarzenegger, separandosi dalla moglie Maria Schriver, abbia confessato di avere avuto un figlio, oggi 14 anni, dalla prosperosa governante messicana Mildred Baena, dotata di espressività «non pervenuta» ma provvista di un seno monumentale. L'ex dipendente del divo americano, neanche lui un campione di bellezza (troppa mascella, troppi denti e troppo grossi), ha ammesso tutto, raccontando con orgoglio casereccio che mentre lei era incinta anche la moglie legittima del suo amante portava avanti una gravidanza, la quarta, che gli avrebbe dato il figlio Christopher. Il numero uno del Fondo monetario internazionale, Dominique Strauss Kahn - se è vero quanto denunciato dalla vittima - sarebbe stato fulminato dall'avvenenza di una cameriera musulmana nell'hotel Sofitel di New York. Secondo la ragazza l'uomo sarebbe uscito dalla doccia nudo come un verme e guardandola rifare il letto della sua stanza da tremila dollari, avrebbe cercato di avere con lei un rapporto orale. Le cronache mondane riferiscono i dettagli scabrosi delle relazioni pericolose dei jet setters senza aver bisogno di scavare troppo nella logica delle «febbri da cameriera». L'attrazione fatale si ciba d'altronde di testosterone e ormoni. Ben poco di chiacchiere. Peccato che una sottolineatura vada fatta. Nella maggior parte dei casi, gli uomini danarosi colti da raptus pecoreccio sono provvisti di donne «giuste» al loro fianco. Donne col polso d'acciaio, le gambe filiformi, la classe che diffondono con grazia apparentemente ignara di esistere. Donne così, verrebbe da pensare, non temono le corna. E invece no, perché le corna medesime (fortunatamente o no, decidetelo voi), non hanno pregiudizi. Persino un principe regnante come Alberto di Monaco (lui scapolo, all'epoca, però) si fece travolgere da una cameriera americana, Tamara Rotolo, nell'estate del 1991 in vacanza col marito in Costa Azzurra: un flirt durato quattro mesi che portò alla nascita, un anno dopo, di Jazmin Grace, la figlia che lo stesso Alberto dovette riconoscere nel 2006. E se Nicolas Cage nel 2004 si presentò con una mazzo di rose rosse e una proposta di matrimonio nel Sushi bar di New York dove era rimasto folgorato dalla giapponesina ventenne Alice Kim, anche le donne si mostrano sensibili al fascino della categoria. Non a caso in Italia è nata una pagina di Facebook che s'intitola «Il fascino innegabile dei camerieri». Aggiunge chi scrive: e il fascino degli imbianchini, vogliamo buttarlo nel secchio?

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