Brangelina star
Una pellicola metafisica di oltre due ore, sospesa tra misticismo, citazioni bibliche, musiche sacre e classiche (Brahms e Bach), immagini visionarie sull'origine dell'universo, mescolate alle vicende di una famiglia tradizionale americana degli anni '50 che patisce la perdita di un figlio. Questo e altro è l'atteso «The tree of life», film ieri in concorso a Cannes, del 67enne filosofo-regista Terrence Malick, che in questo suo quinto film ha raccontato molte vicende della sua vita. Anche lui, come il non protagonista del film (Sean Penn nel ruolo del figlio adulto che ricorda), ha avuto un padre severo (interpretato da Brad Pitt) da cui non si è sentito mai amato e un fratello che suonava la chitarra, morto suicida. L'opera, commovente (ma a tratti un po' noiosa), che sarà distribuita da domani in 100 sale da 01, ha raccolto nella proiezione stampa applausi, ma anche fischi e qualche "buuu". Su tutto domina una voce narrante che subito cita un passo di Giobbe e di continuo dialoga con Dio, tra preghiere e domande sul perché la vita debba portare tanta sofferenza. Mentre sul grande schermo scivolano le immagini di un surreale Big Bang, alternate a quelle di una famiglia (padre, madre e tre figli), simbolo e fil rouge di un'esistenza terrena che unisce tutti gli esseri umani fino a una fine del mondo apocalittica, in cui morti e vivi si incontrano su una spiaggia, una sorta di limbo crepuscolare. Se è vero che «il Signore dà e toglie», ecco che la morte di uno dei tre figli (Jack, quello meno amato dal padre) sconvolge il destino di una famiglia texana. Malick, assente sulla Croisette, non smentisce le sue abitudini di uomo chiuso che non dà interviste (sebbene nel 2007 venne al Festival di Roma nella sezione Extra di Mario Sesti), ma è già al lavoro per «Untitled love story» con Javier Bardem, Ben Affleck e Rachel McAdams. «The tree of life» è una «storia universale dentro una piccola storia, unisce macro e microcosmo - ha detto ieri Brad Pitt, anche produttore del film, abbronzato e con i capelli lunghi, accanto all'attrice Jessica Chastain - Con Malick abbiamo avuto molti dibattiti teologici, ma più che indirizzarsi verso un'unica religione, quella cristiana per esempio, la pellicola riflette una spiritualità universale nella quale chiunque potrà riconoscersi. Malick oggi è a Haiti, è molto timido ma per lui parla il suo lavoro. Sul set avevamo poche pagine di sceneggiatura che non voleva imparassimo troppo bene e i bambini protagonisti non possedevano nemmeno quelle. Ogni giorno ci dava da leggere qualche scena. Terrence è gentile, divertente, piacevole e molto appassionato, rispetta gli altri e va persino alla toilette - ha poi scherzato Pitt - Io sono di tradizione cristiana e mi ricordo di essermi interrogato su cosa non va nel mondo, sul motivo di tanta sofferenza, sulla morte e quelle domande le ho ritrovate tutte in questo film». Pitt, nell'affollatissimo incontro stampa e prima di salire una Montee des marches stellare con Angelina Jolie e Sean Penn, ha poi aggiunto che «il padre rappresenta la Natura, che è sopra a ogni cosa e deve sopravvivere anche schiacciando gli altri per andare avanti. È un padre collerico, ma la madre è invece l'amore che tutto accoglie». E come è Brad padre nella realtà di tutti i giorni? «I miei sei figli li picchio regolarmente, a volte gli faccio anche saltare il pasto - ha risposto con ironia - Scherzi a parte, l'esperienza di questo set mi ha segnato: ho voglia di dare spazio a nuovi talenti, sperimentare. Anche se mi piace cambiare, dire sì sia a film commerciali sia a quelli indipendenti d'autore». Per creare le immagini cosmiche, Malick ha consultato astronomi, fisici e biologi e per la prima volta ha utilizzato gli effetti visivi. Il risultato è spettacolare, con vulcani che eruttano lava, fitte foreste pluviali, immense distese d'acqua e persino dinosauri che circolano dalle parti di quel fiume (il Colorado) che fa da sfondo a tante scene della famiglia americana del film. Per realizzare (in diversi anni) la pellicola a Austin, in Texas, Malick e Trumbull (genio degli effetti speciali che per Kubrick creò «2001: Odissea nello spazio» e per Spielberg gli «Incontri ravvicinati del terzo tipo») hanno costruito un laboratorio segreto per fare esperimenti con sostanze chimiche, pitture e tinte fluorescenti. ANGELINA JOLIE PRESTO REGISTA Angelina Jolie, moglie di Brad Pitt, debutterà nelle sale americane il 23 dicembre con la sua opera prima da regista. Lo si è appreso al Mercato di Cannes: il film si intitola 'Nella terra del sangue e del miele' ed è venduto nel mondo da Film District.