Basta politica, meglio pensare all'"Aldilà"
Sul palco c'è Dario Franceschini (che, per chi non lo sapesse, è presidente del Pd alla Camera), in platea, ad applaudirlo, c'è Piero Fassino (che, per chi non lo sapesse, è il candidato della sinistra come sindaco di Torino). Non parlano di politica, per carità, ieri non si poteva: parlano di letteratura. Franceschini ha presentato al Salone del Libro di Torino il suo terzo romanzo: «Daccapo» (Bompiani). «Ho due passioni nella vita - ha detto - la letteratura e la politica e non intendono lasciare nessuna delle due». E aggiunge: «Politica e letterature per me sono due universi che non si incontrano». Ma non tutti hanno la sua discrezione. Dario Fo, meraviglioso Nobel tricolore, ad esempio, certe cose non le manda a dire. L'altro giorno, presentando il suo «Boccaccio riveduto e scorretto», curato da Franca Rame ed edito da Guanda, se l'è presa con Tremonti. «Con la cultura non si mangia»: questo a Fo proprio non va giù. «La cultura rappresenta il bello, ci rende diversi e serve a tutti, non solo ai più fortunati». Eugenio Scalfari invece, presentando «Scuote l'anima mia Eros» (Einaudi) è un «purista» e se l'è presa con Berlusconi. Il nostro premier «è molto generoso con chi si innamora di lui - ha detto il grande giornalista - Desidera che tutti si innamorino di lui. Fa ricorso a strumenti che in alcuni casi sono pura corruzione, altre volte cooptazione». Il matematico Piergiorgio Odifreddi, invece, se l'è presa con il Papa. E non lo fa «di striscio», ma proprio con il suo libro: «Caro Papa ti scrivo» (Mondadori). Per lui «la teologia non è altro che un ramo della letteratura fantastica». Ma confessa anche che a lui, forse perché ha studiato in seminario, sarebbe tanto piaciuto fare il papa. Insomma, anche se a ridosso delle elezioni non si dovrebbe parlare di politica va a finire che il Salone del Libro è travolto dalla politica. Alla fine chi fa scelte diverse viene premiato: come Roberto Giacobbo, autore di «Aldilà», edito da Mondadori, che ha avuto un successo da star americana. Al suo appuntamento posti in piedi e tifo da stadio. Tutte le copie del suo libro arrivate al Lingotto sono state vendute in pochi minuti. «Aldilà. La vita continua?», uscito un mese fa, è già alla quinta ristampa: più di 90.000 copie. È un libro, inevitabilmente, un po' come la sua trasmissione di Raiuno: «Voyager». Aperta a ipotesi oltre la scienza, ma senza essere credulona. L'autore è affascinato dall'aldilà, ma tratta in modo spietato i medium che «puzzano» di imbroglio. Riporta le testimonianze di chi ha avuto esperienze di morte apparente e, alla fine, anche se non risponde alla domanda del titolo, riesce a conquistare i lettori. «È la conferma - ha detto l'autore - che ciò che porto sul piccolo schermo e ciò che propongo al pubblico attraverso la lettura ha un gradimento ampio e variegato. Probabilmente questo è anche il risultato delle ricerche e delle verifiche che puntualmente faccio prima di andare in onda o mettermi a scrivere». Insomma l'onestà paga. Soprattutto chi non parla di politica.