«Il cinema non è mai quello che sembra, un po' come la vita».

Garzanti,pagine 332, euro 11,90) la sua esistenza normale ma speciale. Chiamato all'improvviso dal premio Oscar Gabriele Salvatores, che lo ha scelto come protagonista del suo film «Come Dio comanda», Timi, da un giorno all'altro, veste i panni di Rino, un friulano che ha un figlio di 14 anni e un amico scemo cui badare. Lo scrittore rivela come da attore riesca a trasformarsi in un'altra persona, che ha tanta rabbia nei confronti del mondo, un figlio da educare a pane e intolleranza e un cane che non smette mai di abbaiare. Ogni mattina «devi spogliarti della tua faccia per mettertene addosso un'altra», scrive Timi, per riuscire a incontrare ego distanti e diversi dal suo. Si perde il senso del tempo tra un ciak e l'altro e sul set domina «la fame di provare tutto, con un debito d'amore addosso da mancarti il fiato». Il risultato? Se un film spezzetta in tante immagini una storia, scrivere un libro rivendica l'individualità dell'attore-autore.