De Niro commosso apre il festival di Cannes
La commozione tenerissima di Robert De Niro, la madrina ballerina Melanie Laurent, la dedica della palma d'oro alla carriera Bernardo Bertolucci agli «italiani che hanno ancora la forza di indignarsi». La platea del Grand Theatre Lumiere è piena di star e cineasti, Woody Allen in prima fila: si alza il sipario dell'edizione 64 del festival di Cannes, il più importante del mondo. E sulla Croisette a sorpresa lo show imprevisto di Lady Gaga. «Habemus Palma» ha esordito Bertolucci nascondendo ogni emozione dietro una smorfia quasi cinica. Il presidente del festival, l'anziano decano di Cannes Gilles Jacob, ancora pieno di passione per la settima arte, lo ha ringraziato sei volte, in francese e in italiano, ricordando il complesso «magistrale» dell' opera di Bertolucci, da Prima della rivoluzione con cui debuttò qui al festival nel '64 a Novecento, alla Tragedia di un uomo ridicolo che valse il premio a Ugo Tognazzi. Tutta la platea si è alzata in piedi per un lunghissimo applauso sincero mentre lui si è fatto piccolo sulla sedia a rotelle cui è costretto da anni. «Dedico questa palma al mio amico Robert De Niro e a Woody Allen, ma anche a tutti gli italiani che ancora hanno voglia di lottare, criticare, indignarsi», ha detto freddo Bertolucci che per dichiarare ufficialmente aperto il 64/mo festival ha parlato in italiano, salvo poi ripetere la frase formale in francese. Decisamente più tenero l'arrivo di Robert De Niro, presidente di giuria. Sullo schermo erano appena passate scene memorabili dei suoi film, da Taxi Driver a C'era una volta in America, la platea di colleghi si era alzata in piedi per applaudirlo lungamente quando sul palco è entrato il grande Bob con gli occhi che già si riempivano di lacrime. De Niro il timido, eccezionale attore ha tentato qualche parola di francese poi si è arreso alla commozione riuscendo solo a ringraziare. LA SORPRESA DI LADY GAGA Ieri sera, prima della cerimonia di apertura, la sorpresa è stata l'arrivo di Lady Gaga, in pelle nera, ballerini scatenati al seguito e note a palla sulla Croisette affollatissima. GLI ABITI SULLA CROISETTE Nella Montee des Marches tradizionale overdose di belllezze e vestiti grandi firme spiccava quest'anno molto bianco - Uma Thurman (con vistosi pendenti smeraldo), Faye Dunaway, la top Bianca Balti in Alberta Ferretti, bianco era il cravattino di Jude Law in smoking Armani (come De Niro del resto) - e a sorpresa anche il blu, con Claudia Cardinale e Karolina Kurkova. Cavalli ha vestito Gong Li, Elie Saab la bellezza indiana Aishwarya Rai, Dolce & Gabbana Adrien Brody ma la più elegante è sembrata un'attrice cinese di eleganza e bellezza particolari che indossava un prezioso abito tradizionale. C'erano Claude Lelouche, Lambert Wilson, Antonio Banderas con la moglie Melanie Griffith, sul braccio tatuata Antonio dentro un cuore e poi la messicana Salma Hayek con il marito Francois Henry Pinault. AL VIA LA COMPETIZIONE Dopo il Gran Gala di inaugurazione, la competizione entra nel vivo. Ad aprire la gara due registe donne e due film incentrati su adolescenti problematici: "Sleeping Beauty", dell'australiana Julia Leigh (al suo primo film) e "We Need to Talk about Kevin", della britannica Lynne Ramsay. LE PROTESTE DELL'IRAN Il ministro della cultura iraniano, Mohammad Hosseini, ha accusato il festival di Cannes di essere diventato uno strumento di propaganda politica mostrando al pubblico i film di due registi che sostengono l'opposizione. Il riferimento e' alle opere di Jafar Panahi e Mohammad Rasoulof. Lo scorso dicembre un tribunale iraniano ha condannato entrambi a 6 anni di carcere e ha vietato loro di girare nuovi film per 20 anni. I due al momento sono liberi su cauzione in attesa dell'appello.