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Sul Pianeta Rosso con Leonardo

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diANTONIO ANGELI «Leonardo ha gettato le basi per capire il volo degli uccelli e ha contribuito allo sviluppo dei principi per far volare gli aerei. Ogni volta che prendiamo un aereo dovremmo pensare a lui»: queste le parole di Charles Elachi, direttore del Jet Propulsory Laboratory della Nasa di Pasadena, che ieri era a Torino per incontrare 160 studenti di sei scuole superiori del capoluogo piemontese. Elachi ha annunciato che una copia del «Codice del volo» di Leonardo da Vinci sarà «sparata» dalla Nasa su Marte, con la prossima, grande, missione di esplorazione del Pianeta Rosso. Il 26 novembre partirà la missione spaziale «Mars Science Laboratory» verso Marte: una sonda porterà sulla superficie del pianeta «Curiosity», un grande robot delle dimensioni di un'automobile e del peso di 800 chilogrammi, che conterrà al suo interno un microchip con la copia scannerizzata del «Codice del volo» e dell'autoritratto di Leonardo. Il rover Curiosity, dotato di ruote per muoversi su ogni terreno, attrezzato con strumenti per lo studio del pianeta, sarà su Marte nell'agosto 2012, dopo 8 mesi di viaggio nello spazio. L'originale del prezioso manoscritto è custodito alla Biblioteca Reale di Torino. Elachi, uno dei maggiori esperti al mondo, tra le altre cose, del rilevamento a distanza tramite radar, ha potuto visionare questo capolavoro di Leonardo accompagnato dal direttore regionale per i Beni Culturali del Piemonte, Mario Turetta, dalla direttrice della Biblioteca Reale di Torino, Clara Vitulo, e dalla giornalista della Rai Silvia Rosa Brusin. Agli studenti, emozionati, Elachi ha raccontato come nasce una missione spaziale e gli obiettivi di questa nuova esplorazione: «Il rover Curiosity porterà a bordo piccole apparecchiature che avranno il compito di prelevare campioni di terreno e verificare se contengono sostanze organiche e capire se esse erano presenti in passato su Marte». Curiosity ci svelerà se i marziani sono esistiti davvero. La missione spaziale «Mars Science Laboratory», proiettata verso tecniche di atterraggio ed esplorazione nuove ed innovative, ha avuto una vita tormentata. Il lancio sarebbe dovuto avvenire nel dicembre 2009 ed il robot Curiosity sarebbe dovuto atterrare su Marte ad ottobre 2010. Ma gli scienziati della Nasa non hanno voluto un robot, ma un super-robot, molto più grande ed avanzato di quelli che lo hanno preceduto e questo ha comportato l'allungamento dei tempi per la preparazione della missione.

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