Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

di ANGELA PELLICCIARI Kiko Argüello, fondatore con Carmen Hernandez del Cammino Neocatecumenale, ha appena composto una sinfonia dedicata al popolo ebraico in ricordo della Shoà.

default_image

  • a
  • a
  • a

Quandomi vengono i dubbi sull'esistenza di Dio, penso che Kiko e Carmen non avrebbero potuto fare quello che hanno fatto se Dio non esistesse. In poco più di 40 anni sono sorti 78 seminari, 4000 donne del Cammino sono entrate nei monasteri di clausura, migliaia di coppie con tantissimi figli sono disponibili ad andare in missione in ogni parte del mondo, 600 delle quali già partite. E adesso la sinfonia. San Paolo dice che è Dio a suscitare il volere e l'operare. Fatto sta che Kiko ha concepito un trittico sinfonico il cui tema centrale è la sofferenza degli innocenti e lo ha realizzato in pochissimo tempo: «Ho visto che mi sorgeva spontaneo dire come doveva suonare il fagotto, o l'oboe, o l'arpa». Lo scandalo della sofferenza degli innocenti ha portato a metà degli anni '60 un Kiko appena convertito a vivere insieme agli zingari in una borgata di Madrid. Non voleva predicare, non voleva aiutare nessuno, voleva solo stare ai piedi della croce degli ultimi fra gli ultimi. A distanza di mezzo secolo, la sofferenza degli innocenti, di Gesù e di Maria, ha portato Kiko a comporre musica e il suo è un intento catechetico: la sinfonia è eseguita all'interno di una celebrazione liturgica in cui la Parola si intreccia con la musica. Dopo aver ascoltato il concerto, l'incaricato delle relazioni tra la chiesa cattolica e il popolo ebraico rabbino Rosen, visibilmente commosso, ha raccontato un dialogo chassidico: ci sono due amici e l'uno chiede all'altro: «Boris, tu mi ami? Certo che ti amo. Boris, tu sai quello che mi fa soffrire? Ma come posso sapere cosa ti fa soffrire? E allora, Boris, se non sai cosa mi fa soffrire, come puoi dire che mi ami?». Rosen ha aggiunto: «Questa opera musicale ha una grande intuizione, perché ha saputo - anche se è un'opera cristiana - esprimere l'identità ebraica, la sofferenza ebraica e la speranza ebraica». La sofferenza degli innocenti è stata eseguita in questa Settimana Santa alla Domus Galilaeae(il Centro internazionale del Cammino neocatecumenale sul lago di Tiberiade) da un'orchestra e un coro di 120 musicisti del Cammino provenienti da Spagna, Italia e Polonia: il martedì di fronte ad un pubblico di 800 arabi, il giovedì davanti a 900 ebrei, fra cui cinque rabbini. Arabi ed ebrei hanno avuto una reazione analoga: attenzione, stupore, commozione. Kiko pensa che questa sinfonia possa avvicinare gli atei a Dio ed immagina che la musica unita alla Parola possa toccare il cuore dei pagani. Immagina di continuare a New York, Berlino, ovunque, utilizzando la sinfonia-catechesi come luogo di incontro nell'atrio dei pagani. Quell'atrio del tempio di Gerusalemme in cui era permesso l'accesso anche ai pagani che si interrogavano su Dio. "A Dio nulla è impossibile" dice l'angelo Gabriele a Maria annunciandole l'incarnazione di Dio nel suo seno. A Dio nulla è impossibile e la fantasia dello Spirito Santo è inesuaribile: in questo caso si è servita di una toccante sinfonia composta da Kiko Argüello che non è musicista. Buona Pasqua.

Dai blog