Conoscere come cambia il «Mondo in bilico»
.Un libro per conoscere. In uno stile chiaro e preciso Andrea Margelletti, presidente del Ce.S.I. Centro Studi Internazionali, descrive la «mappa» del nuovo ordine, o disordine, mondiale che si va delineando. «Mondo in bilico», edito da Eurispes, è un valido supporto di analisi dei diversi aspetti che compongono le trasformazioni delle società nei quattro angoli del pianeta. L'autore, Andrea Margelletti, consulente del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, è docente presso diverse istituzioni e università, riesce a introdurre il lettore negli aspetti più contorti di alcuni svonvolgimenti di questi anni. Nel mondo post Muro, gli scenari di oggi vanno mutando a velocità straordinaria e la loro evoluzione diventa di difficile lettura. Questa profonda trasformazione e l'emergere di tematiche sempre meno caratterizzate dall'ideologia e sempre più da valori «pre-moderni», come quelli etnici, tribali o religiosi, stanno provocando insicurezza e instabilità in tutto il globo. Non vi è area del mondo che non abbia un conflitto in corso o uno latente. Non solo Medio Oriente o Afghanistan, quindi, nel libro si affrontano i tanti conflitti dimenticati del Sud America dove guerra vuol dire «narco-guerra»; dell'Africa dove sono molti gli Stati «in bilico». Con l'immediatezza e la puntualità di un istant book, il libro di Margelletti, entra nel dettaglio di quanto sta accadendo sulla sponda Sud del Mediterraneo. E lo fa con gran precisione, segnale evidente di conoscenze dirette e non frutto di un lavoro di biblioteca. Le proteste che hanno scosso il Medio Oriente nascondono un disagio profondo che cova in tutta la società dei Paesi arabi, afflitta da problemi sociali di ogni tipo ed in cui spesso l'alternativa al fondamentalismo islamico è rappresentata da regimi militari o personalistici, altrettanto anti-democratici. Mubarak, Ben Alì, Gheddafi, tutti leader accomunati dalla medesima vocazione laica e anti-fondamentalista, ma che ad un certo punto si sono trovati a dover fare i conti con gli effetti provocati dalla chiusura dei loro regimi, saltata improvvisamente per le pressioni popolari. L'uso dei nuovi media - social network, cellulari - ha solo fatto da detonatore ha una situazione ed una congiuntura che, da anni, recava in sé il germe della contestazione del sistema. L'opera è stata suddivisa in regioni: Medio Oriente, Africa, Asia, Caucaso e Asia Centrale, Sudamerica e Balcani. Per ciascuna regione è stato delineato un quadro generale con le dinamiche geopolitiche principali e gli sviluppi tendenziali. Ogni regione è stata poi suddivisa in scenari di crisi, presentati in forma di schede in maniera tale che il lettore ne possa avere un'idea storico-politica precisa.