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Ruini: «È stato un uomo gigantesco»

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Ètutto raccontato in «Giovanni Paolo II. La biografia» delle edizioni San Paolo, libro firmato da Andrea Riccardi, presentato dal cardinal Camillo Ruini con Bruno Vespa e Walter Veltroni al capitolino Palazzo della Cancelleria insieme a tanti storici collaboratori di Papa Wojtyla, compresi il suo assistente di camera Angelo Gugel e l'ex direttore dell'Osservatore Romano Mario Agnes. Docente di Storia Contemporanea all'università Roma Tre e fondatore della Comunità di Sant'Egidio, Riccardi presenta la visione wojtyliana della storia come una sorta di «teologia delle nazioni», sostenuta da quel patrimonio di cultura e di religiosità che costituisce l'identità di ogni popolo. Un concetto che il Papa polacco ha fatto valere anche nei confronti dell'Occidente, a cominciare dall'Italia. Il libro ricorda in proposito il discorso epocale di Giovanni Paolo II a Loreto nel 1981, in occasione del Convegno Ecclesiale Nazionale che lanciò a livello nazionale l'allora giovane vescovo Camillo Ruini e la linea di una più forte presenza dei cattolici nel dibattito pubblico come nel sociale. Il Papa venuto da un Paese lontano, infatti, era convinto che il cattolicesimo non dovesse smettere di essere «una religione di popolo», il che sconcertò molti cattolici post-conciliari degli anni Ottanta. Per Riccardi, insomma, Papa Wojtyla è stato «un leader globale che ha toccato le fibre di tanti mondi». Ma il suo non fu certamente un «pontificato politico». Infatti, «chi ha presente l'aspetto mistico e la preghiera di Papa Wojtyla non può che affermare il contrario. Giovanni Paolo II - scrive Andrea Riccardi - era convinto che il cristianesimo rappresentasse una forza di liberazione dell'uomo e dei popoli». «Tutto può cambiare, dipende da ciascuno di noi, dal nostro potenziale di fede. Sì, noi possiamo cambiare il corso degli eventi», disse Papa Wojtyla nel 2003. Quasi un testamento spirituale. Per dirla come l'ha raccontata il cardinal Ruini, Giovanni Paolo II è stato «un uomo e un Papa gigantesco». Intervenendo alla presentazione della biografia, il porporato ha voluto mettere in evidenza il fatto che Papa Wojtyla «ha rilanciato il Cattolicesimo invertendo quella tendenza al ripiegamento sul secolarismo; ha dato una prospettiva alla Polonia e all'Europa ex comunista; ha lottato per cambiare dall'interno l'Occidente e dargli un futuro». Il cardinal Giovanni Battista Re (sull'«Osservatore Romano») prefetto emerito della Congregazione per i vescovi, ha definito Wojtyla «un Papa "profondamente europeo"».

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