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Bambini nella Roma delle meraviglie

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diLIDIA LOMBARDI Niente mattinata al centro commerciale. Niente pomeriggio davanti al computer o alla tv. E nemmeno passeggiatina nel giardinetto sotto casa. Neppure la solita partita a pallone nel parco storico, a rovinare l'erba e attentare alle statue. Proviamo invece in quel parco storico, almeno ogni tanto, ad aprire gli occhi ai nostri bambini. E proviamo a portarli in giro per Roma, raccontandogliela nelle sue meraviglie. Incuriosendoli delle mille facce della loro città. Spiegando le leggende, le tradizioni, gli artisti che l'hanno fatta bella. Potremmo intrigarli in un viaggio come quello di Alice. Aiutarli a scoprire zoo di sculture, chiese minuscole, spiritelli. Niente paura, non si annoieranno. Se saremo noi i primi a non annoiarci. Già c'è una guida, dalla quale partire per poi costruire infiniti altri itinerari. È un libro edito da Newton Compton, si intitola «101 cose da fare a Roma con il tuo bambino», lo firma Elisabetta Putini. Parla pure delle solite mode, ovvero dove organizzare la superfesta di compleanno o dove andare a leccare il gelato più goloso. Ma noi preferiamo il meno ovvio. I ragazzini vanno solleticati nella capacità di stupirsi. La Galleria Borghese, per esempio: un bambino è restato incantato dal bianco delle statue, quasi incapace di credere a tanto candore. E via la sfilza delle domande... Allora, cominciamo con il Gianicolo. È un posto da non mancare con i più piccoli perché accumula suggestioni. Girare attorno alla statua di Garibaldi, baldanzoso sul suo cavallo che domina Roma, può essere utile a spiegare lo strombazzato centocinquantenario dell'Unità d'Italia. Da lassù si riuscirà a capire meglio lo sventolare dei tricolori che stanno vestendo la città. Perché lì le camicie rosse (bella maschera per il prossimo Carnevale) si accamparono due volte, per prendere l'Urbs. Così, quando a mezzogiorno il cannone fa bum e i piccoletti si tappano le orecchie, un altro po' di storia da spiegare scherzando è quella di papa Pio IX, che decise di far sparare alle 12 in punto dall'alto della città, poiché le campane delle chiese non erano mai precise. Il cannone del Gianicolo rimase silenzioso durante le due guerre mondiali. Ricominciò a tuonare nel 1959. Lo stesso anno nel quale sul piazzale del Gianicolo arrivò il teatrino dei burattini. Da allora il sabato e la domenica mattina la famiglia Piantadosi, che lo tiene in vita, mette in scena in cambio di un soldino storie bislacche e favole spiritose. Ma c'è anche una città magica, stramba. A via Tagliamento, l'arcone che incornicia il quartiere Coppedè è l'ingresso in un mondo che può essere uscito dalla bacchetta di un mago. Occhieggiano mostri e folletti dai cornicioni. C'è la palazzina delle fate e quella dei ragni pelosi. Una vegetazione dipinta o scolpita si impossessa degli edifici come la foresta del regno della Bella Addormentata. Belve, serpenti, cavalli di travertino sono anche altrove. Uno zoo di pietra è la fontana dei Quattro Fiumi, a piazza Navona. Il leone è più minaccioso di quello che si può incontrare nella savana africana. Bernini fa poi spuntare dalla rocce pinne, code, zampe. zoccoli. E sempre lui, l'architetto e scultore barocco, fa danzare i delfini nella Fontana del Tritone, a piazza Barberini. E più in là, all'angolo con via Veneto, inventa una fontanella con una conchiglia. Il guscio si apre ed esce una frotta di api, posate ovunque. Ad Alice nel Paese delle meraviglie fanno eco altri luoghi. Nel parco di Villa Torlonia la casina abitata fino al 1938 dal principe Giovanni Torlonia jr è stramba fuori e dentro, tra pinnacoli, tetti storti e civette che volano nelle stanze. Tra via dell'Umiltà e piazza Santi Apostoli c'è la Madonna dell'Archetto, la chiesa più piccola del mondo, nella quale si immagina di entrare dopo aver bevuto la pozione per diventare minuscoli. Piccoli grandi brividi alla Harry Potter nella chiesa dei Cappuccini, in via Veneto. Con i teschi dei monaci stipati nella cripta. Gli scheletri di plastica con la lucina dentro che sollazzano i nostri figli sono molto meno intriganti.

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