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Siamo figli di vulcani e fulmini

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La straordinaria eruzione del vulcano Chaiten in Cile nel 2008

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Ma come è nata la vita sulla Terra? Quella prima «scintilla» da cui si sono sviluppate le amebe, che poi sono divenute forme più «strutturate», trasformandosi in batteri, microbi, virus... per arrivare finalmente a quella che più propriamente noi chiamiamo vita, ecco, quella prima scintilla come si è generata? La domanda se la sono fatta filosofi, teologi, medici, scienziati di ogni genere: un abbozzo di risposta arrivò più di mezzo secolo fa. La vita sarebbe nata in una sorta di «brodo primordiale» favorita dalle forze della natura. Vero o falso? Recentissime ricerche confermerebbero che sì, la vita potrebbe essere nata milioni e milioni di anni fa in questa «brodaglia» bombardata da lava e fulmini. Un gruppo di scienziati americani ha infatti riesumato il vecchio esperimento scientifico degli anni '50 con il quale il celebre chimico Stanley Miller aveva ricreato le condizioni del «brodo primordiale» in laboratorio. Per quell'esperimento Miller, scomparso nel 2007, divenne uno degli scienziati più famosi. L'ipotesi degli studiosi che ora sono tornati ad indagare sull'esperimento a distanza di 60 anni, è che la scintilla della prima forma di vita sulla Terra sia stata innescata da un «cortocircuito» tra le scariche elettriche dei fulmini e il materiale eruttato dai vulcani, ricco di idrogeno. La tesi, pubblicata su «Pnas», rivista ufficiale dell'Accademia nazionale delle Scienze statunitense, è dei ricercatori dell'Università della California di San Diego. Nel 1958 Miller realizzò un modello da laboratorio dell'alba della vita terrestre, creando una miscela di gas simile a quella che componeva l'atmosfera milioni di anni fa. Obiettivo era osservare come una scossa elettrica avrebbe potuto trasformare una miscela di metano, ammoniaca, vapore acqueo e idrogeno in amminoacidi, i mattoni elementari della vita sulla Terra. Gli scienziati americani, guidati da Jeffrey Bada, hanno portato avanti quegli studi, rivelando che da quel mix di gas era possibile che si componessero ben 23 amminoacidi diversi, fornendo abbondante materiale per la formazione elementare di proteine e cellule. Insomma la vita... o quello che gli scienziati, oggi, ritengono che serva per la sua formazione.

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