L'ex gladiatore Russell Crowe si consegna al pubblico del thriller trasformandosi in un eroe per caso, molto macho e poco razionale.
Ispiratoal francese «Pour Elle» di Fred Cavayè, il due volte premio Oscar Paul Haggis (per la sceneggiatura di «Million Dollar Baby» e per «Crash - Contatto fisico») ha diretto, scritto e prodotto «The Next Three Days», un classico alla Hitchcock, da venerdì in 450 sale distribuito da Medusa. La vita di Brennan (Russell Crowe) è perfetta fino a quando però sua moglie Lara (Elizabeth Banks) verrà arrestata e condannata per un omicidio che sostiene di non aver mai commesso. Per salvarla non resta che programmare un piano di evasione, per far tornare così sua moglie alla vita di sempre, accanto al loro unico figlio. «Ho molto amato il film originale "Pour Elle" - ha raccontato Haggis ieri a Roma - È un'opera di culto del 2007, molto forte e potente, ma rispetto a quel film, piuttosto breve, ho voluto inserire altri interrogativi che non c'erano nella storia originale. L'idea di fare un remake non mi sembra un'idea sbagliata o snob, visto che anche Martin Scorsese lo ha fatto. Al centro del mio film ho voluto mettere quel lato della natura umana, capace di credere in qualcuno, sempre e comunque. In tutte le storie che realizzo, per me è importante dare più di quanto si riceva. Ad esempio, nella sceneggiatura di "Crash" non sono stato nemmeno pagato, mentre ho fallito le volte in cui pensavo di ricevere di più. Sia in "Crash" sia ne "La valle di Elah", non a caso, ho affrontato il peccato dell'orgoglio, un peccato che credo sia il peggiore di tutti e dal quale nemmeno io sono immune. Ho deciso di produrre questo thriller perché a Hollywood non capiscono che anche le scelte finanziarie sono in tutto e per tutto delle scelte creative, per le quali occorre assumersi delle responsabilità. La natura dell'amore è un quesito affascinante che si può esplorare nel thriller, nel dramma, nella commedia e le cose più importanti per me in un film sono due: che sia intrattenimento e che faccia riflettere. Nella prossima pellicola mi soffermerò di più sui sentimenti: sto preparando una sceneggiatura che s'intitola "Terza Persona", tre storie d'amore che s'intrecciano con uno sfondo morale». Russell Crowe (qui, in una delle sue più belle performance) in alcune sue dichiarazioni, ha invece fatto sapere che era «rimasto davvero molto affascinato dal rompicapo affrontato dal suo personaggio. Il protagonista ha un amore sconfinato per sua moglie, farebbe e fa di tutto per salvarla. Anche se, per raggiungere il suo scopo, dovrà diventare qualcuno che lei alla fine potrebbe non amare più. È una di quelle storie in cui una semplice serie di circostanze riescono a mettere a repentaglio un'intera famiglia. Non vorresti mai che accadesse a te, ma per il pubblico trame del genere sono esaltanti».