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La voce del Santo

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Papa Wojtyla

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«Non abbiate paura! Aprite, anzi spalancate le porte a Cristo. Alla sua salvatrice potestà aprite i confini degli stati, i sistemi economici come quelli politici, i vasti campi di cultura, di civiltà, di sviluppo. Non abbiate paura!». Karol Wojtyla non aveva paura. Il suo messaggio di pace e progresso arriva dritto al cuore e alla mente. A un tempo solo. La modernità di Giovanni Paolo II è scritta nei suoi gesti, nelle parole, negli incessanti pellegrinaggi nei cinque continenti. Alla vigilia dell'imminente beatificazione in programma il 1° maggio, la sua voce si alza anche dagli scaffali dei negozi di dischi. Da qualche giorno lì campeggia «Tu Es Christus», il cd che contiene preghiere, omelie, salmi e discorsi di Wojtyla in sei lingue, provenienti dalle registrazioni effettuate da Radio Vaticana durante il suo lungo pontificato. Si va da Varsavia 1979 a Parigi 1997, passando per Cile, Costa Rica, Bombay e New York. Una voce limpida e sicura che indica la strada e porta la parola di Cristo a tutte le latitudini. La semplicità dei suoi discorsi è contagiosa e ce lo fa sentire vicinissimo. Al centro del progetto ideato da Don Giulio Neroni e pubblicato dalla Sony, i temi essenziali del messaggio di Wojtyla, indirizzato a tutti gli uomini senza distinzione di religione, razza e cultura. Giovanni Paolo II rappresenta la voce e il testimone di riferimento che ha guidato la Chiesa nel drammatico passaggio epocale dal secondo al terzo millennio. «Tu Es Christus» è il cammino verso una più consapevole professione di fede a Cristo che ogni cristiano è chiamato a rinnovare ogni giorno. Costruire ponti tra i popoli è stato uno degli obiettivi del pontificato di Wojtyla. Anche nella sua Varsavia, nel cuore dell'amata Polonia. La sua testimonianza ha aperto nuovi varchi di comunicazione. Nel cd i compositori delle musiche originali hanno saputo rendere in note il suo linguaggio universale: Stefano Mainetti, Simon Boswell e Nando Bonini passano dai suoni dell'orchestra ai canti gregoriani, fino ad arrangiamenti al passo coi tempi. In tutto si tratta di tredici composizioni che dialogano con tutti i generi musicali. E Papa Wojtyla non sembra affatto risentirne. Anzi. Non sono mancati all'appuntamento Andrea Bocelli, Placido Domingo, The Priests e Don Marcos Pavan/Yasemin Sannino. «Quando Papa Giovanni Paolo II parlava - dice Andrea Bocelli - la sua voce ci raggiungeva e scuoteva le nostre coscienze, ma era come se venisse da molto lontano, perché il Santo Padre col cuore e con la mente era sempre in preghiera, il suo corpo era vicino a noi, mentre il suo spirito, che amava il prossimo, si trovava altrove. Era indubbiamente un uomo nel quale il dono della fede risplendeva in modo del tutto speciale» Altro tenore di prestigio Placido Domingo che ricorda i suoi incontri col Pontefice. «Sono stati tra le più commoventi e più belle esperienze della mia vita - gli fa eco Domingo - Era un uomo di molti contrasti: semplice nei contatti umani ma di un'intelligenza molto acuta, umile verso Dio ma convinto quando tuonava contro le cattiverie degli esseri umani, fermo nella difesa dei princìpi della Chiesa ma aperto verso le altre religioni. Era un uomo che ha sofferto molto, ma le sue sofferenze lo hanno reso sempre più dolce e comprensivo verso le sofferenze altrui». Per i The Priests, i tre sacerdoti irlandesi che hanno conquistato le classifiche natalizie, «è un grande privilegio cantare in onore di Beato Giovanni Paolo II. Abbiamo cantato spesso nella Basilica di San Pietro durante gli studi al seminario a Roma - dicono - e ricordiamo l'affettuoso incoraggiamento del Papa a ognuno di noi perché "usassimo e nutrissimo il dono della vocalità" che Dio ci ha dato. Il nostro contributo è un piccolo segno di apprezzamento per il suo amore per la musica, il suo amore per la gente e il suo amore per la vita. "Rorate Caeli" è un brano gregoriano legato alla tradizione dell'Avvento dove le parole e la musica sottolineano lo stato di precarietà della nostra vita terrena, ma negli ultimi versi ci promette il rinnovo e la speranza nell'arrivo del Messia», concludono i tre prelati-cantanti. «Tu Es Christus» si rivelerà certamente un'affare, ma anche attraverso i cd Giovanni Paolo II continua a fare quello che ha sempre fatto: esortare gli uomini di tutto il mondo ad abbattere muri e a costruire ponti. Di fede.

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