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«Conflitto aperto per tre generazioni di donne»

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«GoodbyeMama» (dall'8 aprile al cinema) è un dramma familiare al femminile sulla vita di quattro donne (una madre, due figlie, una nonna) e sui loro conflitti che convergono nell'abbandono della vecchia nonna. La storia, prodotta, diretta e interpretata (nel ruolo dell'egoista Jana) da Michelle Bonev, attraversa quattro decenni, dagli anni '60 ai giorni nostri ed è ambientata in Bulgaria. Teodora riceve una telefonata dalla sorella Elena che le chiede di andare a far visita alla nonna Maria, 81 anni, malata di Alzheimer e abbandonata dalla figlia Jana, in un ospizio statale. Quando Teodora arriva a destinazione, inorridisce nel vedere come vengono trattati gli anziani. Dopo varie battaglie legali, Elena e Teodora, riescono ad assumere la tutela della nonna Maria, per trasferirla in un istituto privato di Sofia, salvandole la vita. «Il personaggio di Jana si ispira alla figura di mia madre - ha detto Bonev - Nel film, viene espulsa dalla nazionale bulgara di pallavolo per cattiva condotta, cacciata di casa dal padre adottivo, lacerata dall'indifferenza della madre che non spende una parola in sua difesa. Il cuore di Jana si indurisce. Mentre l'amore che unisce le due sorelle darà loro la forza per sconfiggere i fantasmi del passato e abbracciare una vera rinascita. Sono una Cenerentola. Eppure, creo fastidi perché alzo sempre la posta. Prima attrice di fiction, poi protagonista, ora produttrice e regista. Non mi basta un castello dorato dove stare chiusa. Il film piacerà, perché è una storia vera ed emozionante, è come guardare dal buco della serratura la vita di una famiglia. In ogni caso, per me è una vittoria averlo fatto e poter raccontare che esistono anche madri cattive, un po' come la mia. E soprattutto denunciare come, ancora adesso in molti Paesi europei, gli anziani vengano maltrattati negli ospizi». Con 80 copie distribuite da 01, dopo la montagna di polemiche seguite al debutto veneziano, esce «Goodbye Mama» della Bonev, già nota per la sua partecipazione al dopofestival di Sanremo 2003 e per aver interpretato alcune fiction Rai. Il bailamme mediatico e politico intorno al film risale all'ultima Mostra di Venezia, quando alla Bonev era stato consegnato il premio Speciale Action for women e quando giravano voci che Rai Cinema aveva acquistato i diritti del film per un milione di euro, fino agli accertamenti per sapere chi avesse pagato le spese per ospitare durante il festival lagunare l'attrice bulgara e una delegazione del suo Paese di 32 persone, per un costo di circa 400mila euro. Spese che la Bonev sostiene di aver pagato di persona con la sua società, la Romantica. Per la pellicola, costata circa 2 milioni e 750mila euro, sono scoppiate delle polemiche anche in Bulgaria. Din. Dis.

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