Quel cinema romano che conquista il mondo
«Romaè la principale vetrina del cinema italiano - ha aggiunto Alemanno, intervenendo ieri al convegno "Il cinema è cultura", organizzato nella Capitale dal Pdl - Roma deve essere un grande set perché quando si gira in esterno poi vengono coinvolti anche gli studios. Per questo i progetti di Cinecittà studios sono positivi e destinati a rilanciarne l'attività». Per Alemanno serve «una film commission, una realtà che possa permettere di vendere di più e meglio l'immagine di Roma e che porti qui le produzioni italiane e straniere». Ma anche «dare forza al Festival del cinema collegandolo al mercato e promuovere le nuove professioni attraverso un'opera di formazione dei giovani». Insomma qualunque intervento contro lo sviluppo del settore audiovisivo nell'area della Capitale appare antistorico, antieconomico e contro il semplice buon senso. E non è solo il sindaco di Roma a dirlo. Giampaolo Letta, ad di Medusa, uno che di industria cinematografica ne capisce come pochi altri al mondo, di Roma e Venezia ha detto che «tutti e due i festival possono continuare a convivere, hanno dimostrato di poterlo fare, e Roma ha ottenuto un successo crescente di qualità di film e di pubblico». E ha aggiunto di sperare che «Regione, Comune e Provincia di Roma continueranno a dedicare grande attenzione al Festival, uno degli eventi culturali più importanti in Italia, che deve continuare a crescere». Il Festival di Roma e il cinema più in generale per la Capitale non sono solo un evento economico e culturale: sono politica. Un fatto è evidente: negli anni passati la comprensione dell'importanza dell'industria audiovisiva per Roma e provincia va ascritta a Walter Veltroni e Goffredo Bettini. È stato infatti con loro che ha mosso i primi passi il Festival, riscuotendo subito un eccezionale successo. Quando è cambiato il vento, però, i nuovi amministratori del territorio romano hanno immediatamente riconosciuto l'importanza di questo comparto fondamentale. Hanno capito che il cinema e più globalmente l'audiovisivo, sono una ricchezza economica per il territorio che va difesa e fatta crescere. Per questo Renata Polverini ha fortemente voluto la legge regionale sul cinema che, passata in giunta, deve ora essere sottoposta all'esame del Consiglio. Una legge estremamente efficace che eliminerà le piccole fondazioni per concentrare i finanziamenti in un unico ente e nella Fondazione Zeffirelli che, oltre a raccogliere il grande archivio del Maestro, creerà anche una scuola di cinema e spettacolo. Roma e cinema appaiono come due partner inscindibili e le cifre, ovviamente, lo confermano. Difficile comporre statistiche esatte in un comparto fluido come quello dello spettacolo. Danno comunque un'idea delle grandezze in ballo i dati raccolti dalla prestigiosa Fondazione Ente dello Spettacolo nell'ultimo Rapporto sul Mercato e l'industria del cinema in Italia del 2009. Su un totale di circa 69mila iscritti all'Enpals, l'ente previdenziale dello Spettacolo, circa 42mila sono nel Lazio. La casa del cinema italiano è a Roma.