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Noemi tira le orecchie ai giovani

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diCARLO ANTINI Si è liberata dalla camicia di forza dei talent show. Brano dopo brano ha dimostrato di non avere solo una bella voce. Vasco Rossi ha detto che ha «un modo di dividere le parole speciale, come se le buttasse via mentre te le infila dentro al cuore». Tanto che ha scritto per lei una canzone. Noemi arriva oggi con il suo secondo cd che è tutto un programma «RossoNoemi». Noemi, dal titolo del suo nuovo album sembrerebbe aver brevettato anche il colore dei suoi capelli. È così? Ancora no. Ma di certo è un progetto in cui mi sento coinvolta in tutto e per tutto. Mi rispecchia completamente. Il rosso è un colore passionale, proprio come sono io. Lei ha solo 29 anni e Vasco Rossi le ha già regalato una canzone. Come ci si sente? Le dico solo che quando Vasco era in tour con «Buoni o cattivi» io ero tra il pubblico. E sognavo di cantare con lui. Sono andata a casa sua e mi ha fatto sentire la canzone così, cantandola dal vivo con un impianto stratosferico. È una persona eccezionale e molto naturale. Sembra proprio che i suoi sogni siano destinati ad avverarsi. Qual è il prossimo? Restare dove sono. Rimanere è più difficile di arrivare. Soprattutto se non si vuole tradire se stessi. Per lei cosa vuol dire tradire se stessi? Vuol dire seguire la strada più semplice che è sempre in agguato. Fare le cose che già si sanno fare, senza sperimentare. E lei non si è tradita neanche una volta? No, anche a costo di fare scelte impopolari. Prendo sempre posizione e, in questo, sono molto diversa dai miei coetanei. Perché? Come sono i suoi coetanei? Io sono nata nell'82 e nella mia generazione c'è molto buonismo. Abbiamo paura di pestarci i piedi. Apparentemente siamo tutti belli, tutti buoni e tutti paciosi ma in questo atteggiamento c'è tanta ipocrisia. Oggi i giovani hanno paura di esporsi. Le generazioni che ci hanno preceduto erano fatte di un'altra pasta. C'è qualcuno a cui pensa in particolare? A Fiorella Mannoia. Lei è una che si espone. È una forza. È gentile e simpatica con tutti. Appartiene a un'altra generazione e, forse anche per questo, noi giovani ci comportiamo diversamente. Per reazione. Dopo il duetto con la Mannoia, quali altre collaborazioni le piacerebbe realizzare? Basta con i duetti. Ora voglio lavorare su me stessa. D'altronde, dopo essere stata accanto a Fiorella, ho raggiunto il top. Spero di avere sempre belle canzoni da cantare che sono la cosa più importante. Per lei i talent show sono trampolini di lancio oppure camicie di forza da cui è difficile liberarsi? Sono camicie di forza se le persone che ti ascoltano non ti fanno evolvere. La mia edizione di X Factor è stata fortunata e mi sono divertita molto ma il rischio è quello di creare solo interpreti. Come si evita il problema? Bisognerebbe utilizzare i talent show per far emergere chi ha una storia alle spalle e ha già fatto un po' di gavetta. Il mio consiglio è sfruttare la tv e non farsi sfruttare.

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