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Quel sogno chiamato «Contratto»

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Mac'è un problema di fondo. E non si può correggere se non cambiando o canale o trasmissione da mandare in onda. È il format che fa discutere, l'idea che sottende «Il contratto», sul piccolo schermo di La7 ogni martedì (e in prima serata!). Ma non lo chiamate reality show, mi raccomando, perché la dizione esatta è social entertainment. L'idea è quella di prendere tre ragazzi per puntata e fargli subodorare la possibilità di un contratto a tempo indeterminato. E sottoporli a prove che, molto spesso, non c'entrano niente con il lavoro che andranno a fare (fortuna permettendo). E parliamoci chiaro, a chi un sogno del genere non farebbe gola? Tentar non nuoce, i ragazzi si muovono attraverso questa filosofia. L'altra sera si trattava di diventare fitness manager per la GetFit. A sfidarsi (e dire all'ultimo sangue è un eufemismo) c'erano Elisa, Enea e Luca. Tutti laureati. Chi più chi meno, tutti con alle spalle esperienze lavorative, con contratti e contrattini. Ma nessuno con su scritto sopra il fatidico «a tempo indeterminato». Tra psichiatri e atleti che si sono prestati al gioco, tra le prove che hanno dovuto affrontare anche quella che metteva in risalto loro «spirito di squadra». Consisteva nel piazzarsi tutti e tre su di un asciugamano adagiato per terra, che doveva essere capovolto senza che nessuno dei ragazzi uscisse dal perimetro con i piedi. E questo è solo un esempio delle prove che hanno dovuto affrontare. Altro tentativo, altra curiosità: i tre uno alla volta dovevano fermare la gente per strada e riuscire a farsi dare l'indirizzo e-mail. Anche qui: è vero che per qualsiasi lavoro di certo un po' di faccia tosta non guasta ma ai fini di una carriera quanto può servire una prova del genere? Round dopo round, alla fine l'ha spuntata la giovane Elisa (26 anni): per gli altri due un'agenda fitta di appuntamenti lavorativi. E la possibilità di essere presi, (magari) da qualche altra parte.

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