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Il potere dà spettacolo ai Musei Capitolini

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diANTONIO ANGELI Ci sono i ritratti di Nerone, Vespasiano e Tito, Adriano, Antonino Pio e Marco Aurelio: i volti di uomini potenti che, con queste immagini speravano di conquistare i vivi e di non essere dimenticati da morti: in Campidoglio prende il via una mostra particolarissima: «Ritratti. Le tante facce del potere». Un evento, spiegano i curatori Eugenio La Rocca e Claudio Parisi Presicce, che «nasce da una riflessione sul valore del ritratto come espressione del desiderio degli uomini di esorcizzare la morte, lasciando ai posteri un'immagine di sé capace di sopravvivere nei secoli». L'esposizione, che va dall'età repubblicana a quella imperiale, raccoglie oltre 150 pezzi tra teste, busti e statue, terracotte, bronzi e marmi. I ritratti provengono dai maggiori musei europei. Si parte dai primi manufatti in terracotta e in bronzo, passando poi alla produzione in marmo e ancora in bronzo di età imperiale. Nelle diverse sezioni viene ripercorsa l'evoluzione del ritratto, dai calchi realizzati sul volto dei defunti alle prime elaborazioni che cercavano di cogliere la somiglianza. E poi i diversi modi di rappresentazione ideale, con una visibile accentuazione dei tratti, con la mano dell'artista che andava a caccia dell'ideale di bellezza in voga al momento o di un effetto di marcato realismo. La mostra «Ritratti. Le tante facce del potere» prende il via oggi e prosegue fino al 25 Settembre 2011 ai Musei Capitolini - Palazzo Caffarelli - Palazzo dei Conservatori. La mostra offre numerosi spunti di riflessione: il ritratto è uno dei modi per tramandare la memoria di sé nel tempo; le tecniche artistiche, in realtà: pittura, scultura, ma anche fotografia e la cinematografia, sono il simbolo del desiderio umano di esorcizzare la morte, lasciando ai posteri un'immagine capace di sopravvivere nei secoli. La comparsa di un «oggetto» artistico, ma non solo, come sostituto dell'individuo, è una delle prime azioni compiute dagli uomini. Si parte dalle impronte delle mani lasciate con la pittura sulle pareti delle grotte e si passa al rivestimento di creta sui teschi degli antenati per cercare di mantenere una parvenza di aspetto umano. Questa mostra è un percorso non solo nell'archeologia ma anche nei concetti fondamentali dell'essere umano. L'evento è stato inaugurato nell'ambito del progetto «I Giorni di Roma», un gruppo di cinque mostre: tre sulla storia della Città Eterna: «L'età della conquista», già realizzata ai Capitolini, dalla Seconda Guerra punica fino a Giulio Cesare; «L'età dell'equilibrio» da Traiano fino a Marco Aurelio, e «L'età dell'angoscia» dalla dinastia dei Severi fino a Diocleziano, intervallate da altre due mostre tematiche e di approfondimento sulla cultura soprattutto artistica romana: «Ritratti. Le tante facce del potere», alla quale seguirà «Costruire un Impero».

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