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Avril Lavigne «Goodbye Lullaby» (Sony) Con la puzza sotto il naso si tratterebbe del solito disco pop, di facile ascolto e rapida presa sui teenager.

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C'èda dire, però, che non è facile confezionare un album con quattordici canzoni «tirate» dall'inizio alla fine. Quattordici brani che sono altrettanti singoli nati per essere ascoltati in radio e tv. Avril Lavigne non è nuova a questo tipo di performance e, col suo «Goodbye Lullaby» non tradisce le aspettative. Dopo aver venduto 16 milioni di copie nel mondo, la cantante diventa anche produttrice. In alcuni brani si è rivolta a Evan Taubenfeld e Butch Walker, amici e collaboratori di vecchia data, e Max Martin. E c'è spazio perfino per un po' di gossip. Nel cd c'è un brano intitolato «Darlin», scritto dalla cantautrice a 14 anni e prodotto per l'occasione da Deryck Whibley, frontman dei Sum 41 e suo ex marito. C'è qualche ingenuità di troppo ma è meglio così piuttosto che fingere brani autorali che poi non vuole ascoltare nessuno. Tra ballate che fanno il verso ad Alanis Morissette e pop elettrico, un album destinato a restare in classifica. Voto 3 e mezzo/5

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