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di DINA D'ISA La burlesque-mania non ha tregua.

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Ispirataal libro del 1905, «L'envers du music hall» di Colette, la pellicola è diretta da Mathiew Almaric, già vincitore con questo film al festival di Cannes e attore affermato grazie a autentici gioielli come «Lo scafandro e la farfalla» e «007 Quantum of Solace». Da tempo Almaric pensava a «I retroscena del music hall» e a Colette sui palcoscenici di inizio secolo, dove si esibiva in baci lesbici e numeri orientali. Il suo film è un tuffo nell'odore di ciprie e fondotinta, che si confonde con lo splendore di piume e lustrini, tra signore in mutande e stelline sul seno, nobilitate dal revival e da Dita von Teese. Stavolta le attrici sono però vere spogliarelliste americane (Dirty Martini, Mimì le Meaux e Kiten on the Keys), bionde e grassocce, arruolate in Usa da un produttore televisivo (interpretato dallo stesso Almaric) che vorrebbe tornare alla ribalta dopo anni di show andati male. Le girls sono formose, cariche di trucchi, rossetti, parrucche e ciglia finte, s'inventano un modo nuovo di mostrare la propria sensualità, nonostante lo squallore quotidiano degli hotel e la penuria di denaro. Quando il loro spettacolo riuscirà a entusiasmare donne e uomini, arriva il sogno finale: andare a Parigi, tempio del Moulin Rouge, per un ultimo show che però resterà nel mondo onirico. «La malattia di oggi è la corsa alla perfezione dei corpi: ne sono colpiti uomini, donne e i ragazzi vivono nell'epoca del fotoshop convinti che o si hanno forme perfette o non si è nessuno - ha esordito Almaric ieri nel Centro romano di San Luigi dei Francesi - Invece le attrici del mio film mi piacciono proprio perché hanno successo senza essere perfette, non è per la perfezione che si ama qualcuno. Queste donne sono vere, sofferenti e sperimentano la durezza della vita che trasformano però, nello spettacolo, in erotismo e umorismo. In modo più o meno cosciente, in "Tournée" c'è il mondo felliniano di "8 e mezzo", tra fantasia, stravaganza e malinconia. Le donne del burlesque hanno trovato un modo divertente ed efficace di esprimere rabbia e fare politica. Sono belle di sera e di giorno magari no, sono solidali le une con le altre, ma hanno bisogno di uno sguardo maschile che dica loro cosa fare».

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