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A spasso dalla Terra a Marte

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diANTONIO ANGELI È un vero veterano dello spazio, ha percorso milioni di chilometri e ora ha ormeggiato per l'ultima volta in un porto lontano: lo Space Shuttle «Discovery», che attualmente gira sulle nostre teste attraccato alla Stazione Spaziale Internazionale, l'«Iss», è all'ultima missione. Ha accompagnato gli uomini in moltissime avventure: ora, prima di finire in un museo, servirà di appoggio per la più classica delle operazioni nel vuoto: la passeggiata nello spazio. Nonostante i sofisticati bracci meccanici, nonostante gli strumenti di assoluta precisione e le telecamere ad altissima definizione ci sono delle operazioni che solo le mani guidate dall'occhio dell'uomo possono compiere. E ieri gli «operai dello spazio» della Iss hanno «passeggiato», a trecentocinquanta chilometri di distanza dal suolo terrestre. Obiettivo: rimuovere dalla stiva dello Shuttle Discovery (primo volo 30 agosto 1984) il modulo italiano «Leonardo», agganciandolo alla Iss e trasformandolo così nella nella «stanza italiana» della Stazione Orbitale. «Abbiamo avuto visite ieri notte. Benvenuti a bordo», ha scritto non molte ore fa via Internet su Twitter l'astronauta italiano Paolo Nespoli. Il cosmonauta dell'Agenzia Spaziale Europea ha anche mostrato al mondo le spettacolari e maestose immagini dell'avvicinamento del Discovery e quelle dello speciale «comitato di accoglienza», incaricato di fotografare i pannelli sulla pancia dello Shuttle, per gli immancabili controlli di sicurezza. La prima passeggiata nello spazio della storia fu effettuata dall'astronauta di una nazione che non c'è più: l'Unione Sovietica. Era Aleksej Leonov il 18 marzo 1965. La prima passeggiata di un americano fu invece di Edward White, il 3 giugno 1965, con la missione Gemini 4. Lo scopo delle «attività exraveicolari» (così le chiamano gli scienziati) è pratico: smontare, rimontare, ispezionare, individuare eventuali problemi e, se del caso, mettere una toppa. E il futuro delle passeggiate? Sarà entusiasmante. L'Agenzia Spaziale Europea, proprio in questi giorni, sta simulando le passeggiate su Marte con l'esperimento «Mars 500» condotto nell'Istituto Biomedico di Mosca. L'esperimento prevede la simulazione, fin nei minimi particolari, di una missione su Marte con sei uomini di equipaggio per complessivi 520 giorni. Un'esperienza dura, resa un po' più dolce da un particolare: i cibi italiani.

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